L’elezione di Giuliano Poletti come Ministro del Lavoro apre nuovi ed importanti scenari in tema di Pensioni; prima di prendere una decisione e stabilire una via, Poletti sarà comunque chiamato a fare i conti con le proposte elaborate dal governo precedente e a stabilire se segnare una certa continuità con il passato o al contrario invertire totalmente la rotta.



Tra i temi più delicati fra quelli connessi alle pensioni il capitolo costituito dalla pensione anticipata 2014 INPS, in merito alla quale bisogna studiare delle soluzioni concrete; poco prima che il governo Letta cadesse la maggior parte dei sindacati rivendicava in particolare una riforma del dispositivo normativo vigente che al momento prevede tutta una serie di penalizzazioni per l’uscita anticipata dal lavoro.

Oltre alla questione del prepensionamento, per il quale vedremo che il governo Letta aveva studiato delle possibili alternative, è da vagliare con attenzione anche la normativa che regola la possibilità di fruire dell’opzione contributivo per le lavoratrici donne.



Esaminiamo dunque i possibili nuovi scenari in tema di pensione anticipata 2014 Inps, cercando di comprendere in che modo il nuovo governo deciderà di agire riguardo a prepensionamento e opzione contributivo donne.

Pensione anticipata 2014 INPS: prepensionamento e opzione contributivo, Poletti valuterà diverse alternative

Pocanzi si sottolineava come in tema di pensione anticipata 2014 INPS, il governo Letta avesse già precedentemente elaborato alcune soluzioni, in primis l’ipotesi del prepensionamento con prestito INPS formulata dall’ex Ministro del Lavoro Giovannini. L’idea sarebbe quella di concedere un prestito ai lavoratori che accettino di uscire anticipatamente dal lavoro (2-3 anni prima), prestito che renderebbero più in là sottoforma di trattenute dirette sugli assegni pensionistici.



Se da un lato cavalcarla potrebbe costituire un’opportunità, non foss’altro per il fatto che non richiederebbe particolari costi, dall’altro significherebbe segnare una linea di continuità con il governo precedente, tutt’altro intento da quello col quale Renzi si è insediato in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri. Un’altra ipotesi ventilata in precedenza ma sempre scartata dall’esecutivo Letta per via degli alti costi, è quella formulata da Damiano che vorrebbe maggiore flessibilità nel consentire l’accesso alla pensione anticipata ed una normativa più contenuta nel prevedere decurtazioni pecuniarie sull’importo degli assegni.



Il problema è ancora più impellente se si pensa al caso della pensione anticipata 2014 INPS agganciato alla situazione lavorativa delle donne, con la possibilità di fruire dell’opzione contributivo che sta per scadere; come ormai risaputo, tale opzione consente alle lavoratrici di uscire anticipatamente dal lavoro con 57 e 58 anni d’età a fronte però di una corposa penalizzazione sugli assegni mensili corrisposti per la pensione, inferiori del 15-20% rispetto a quelli cui si avrebbe diritto col metodo retributivo.



I requisiti da dover possedere per fare domanda - 57 anni d’età e 35 di contributi per le lavoratrici dipendenti, 58 d’età e 35 di contributi per le autonome - vanno posseduti, rispettivamente, entro il 30 novembre e il 31 maggio 2014, ma il tempo per inoltrare richiesta di pensionamento tramite l’opzione contributivo sta per scadere.



Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato si sono già impegnate a prolungare la finestra per l'invio delle richieste fino al 31 dicembre 2015, ma si trattava delle Commissioni istituite per il precedente governo, particolare non da poco che potrebbe far ‘saltare il banco’.



A giudicare dal discorso di insediamento del Premier l’impressione è che si andrà verso una decisa inversione di rotta rispetto al passato, ecco che il Ministro Poletti, in combinato alle Commissioni che tra poco verranno elette, potrebbe studiare soluzioni totalmente nuove. A questo punto non resta che attendere.