Continua a non trovare una concreta soluzione il caso delle pensioni per i lavoratori precoci: a scuotere il torpore che sembra al momento caratterizzare il governo Renzi ci ha pensato il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che ha esortato l’esecutivo a non dimenticare il tema della Pensioni nonostante i vari fronti sui quali si trova impegnato.



La risoluzione della questione ‘pensioni lavoratori precoci’ sembra ad oggi passare da una riforma della pensione anticipata, la cui attuale configurazione fa si che l’istituto non costituisca una valida alternativa.





Cesare Damiano spinge da sempre sulla necessità di intervenire per introdurre maggiore flessibilità ed attenuare le penalizzazioni cui ad oggi vanno incontro i lavoratori che fruiscono della stessa pensione anticipata, ma le risorse economiche che sarebbe necessario stanziare per cavalcare una simile ipotesi vengono al momento dirottate altrove.

Pensioni lavoratori precoci, scontro tra Renzi e Damiano? Pensione anticipata unica possibilità ma il governo non vuole investire



Nonostante qualche giorno fa il premier Renzi abbia detto no all’introduzione di un prelievo speciale sulle pensioni al di sopra dei 26.000 euro, la strutturazione del Jobs Act e la stessa configurazione che va assumendo la spending review suggeriscono come il fronte previdenziale non venga tenuto in grande considerazione dal governo, intenzionato ad investire (almeno per il momento) in altri comparti quali scuola e mercato del lavoro.



Un disinteresse che sta ovviamente coinvolgendo anche il caso pensioni lavoratori precoci, con la categoria rimasta alle rivendicazioni effettuate dai sindacati che durante il governo Letta hanno più volte chiesto meno penalizzazioni per l’accesso all’istituto della pensione anticipata.



Dello stesso avviso Cesare Damiano, la cui proposta è figlia delle salatissime penalizzazioni pecuniarie cui vanno al momento incontro i lavoratori che fruiscono della pensione anticipata prima dei 60 e dei 62 anni.



Cavalcarla però, significherebbe stanziare ingenti risorse che il governo non può permettersi di investire, scenario questo certificato anche dalle ultime dichiarazioni rilasciate dal ministro Padoan, sicuro di come ‘la crescita debba partire da un riassetto dei conti’.



Lo stesso ministro del lavoro Poletti sin qui non ha affrontato il tema delle previdenza né la questione della pensione per i lavoratori precoci, limitandosi ad annunciare tagli alle pensioni di invalidità e a stroncare ogni velleità riguardo una possibile rivisitazione della legge Fornero, ‘eventualità che al momento non rientra nei piani del governo’.



Considerata la fase di stallo, l’unica ipotesi concreta in piedi per risolvere il caso pensioni lavoratori precoci passa allora da una riforma dell’istituto della pensione anticipata, magari intervenendo sulle penalizzazioni in modo meno deciso rispetto a quanto paventato da Damiano. L’auspicio è comunque che il quadro possa essere più completo.