In molti hanno notato che nel discorso attraverso il quale Matteo Renzi ha presentato la sua proposta di governo per il 2014 al Senato e alla Camera dei Deputati, il nuovo primo ministro ha evitato di parlare della tanto attesa riforma delle Pensioni per contenere le irrazionalità contenute nella legge Fornero. Uno dei temi più dibattuti in questi ultimi mesi riguarda i cosiddetti esodati di cui non si è fatta ancora menzione. Cosa è lecito attendersi allora dal governo Renzi?

Intanto, e va sottolineato, per quanto riguarda la materia della riforma delle pensioni per questo 2014, gli esodati tenderanno a crescere.

Già in un comunicato di qualche mese fa, Guglielmo Epifani aveva parlato del problema esodati anche dal punto di vista di coloro che lo diventeranno nel 2014, i cosiddetti "esodandi". Insomma, se non lo si affronta presto, il problema degli esodati rischia di divenire ingestibile.

Riforma pensioni 2014, ultime notizie: i nuovi esodati

Sul versante "esodandi", ecco che cominciano a farsi sentire alcune categorie lavorative. A intervenire sul problema del pensionamento sono i macchinisti ferroviari che, qualora non si inverta la tendenza, saranno i nuovi esodati del 2014. Le cifre sono impressionanti: si parla di circa 9.000 macchinisti che si troverebbero nel limbo di non poter accedere alla pensione e di non poter lavorare più.

Su Il Fatto Quotidiano è intervenuto Marco Crociati che ha posto la questione in termini decisi: il piano aziendale di Trenitalia prevede entro il 2023 un piano di esuberi che va dagli 8.000 ai 12.000 lavoratori.

In poche parole, qualora il piano aziendale andasse avanti e contemporaneamente il governo Renzi non si muovesse per affrontare la questione di una riforma delle pensioni complessiva in vista anche della situazione specifica degli esodati, i macchinisti ferroviari ne ingrosseranno le file.

Riforma pensioni 2014, ultime notizie: polemiche CGIL su pensione anticipata

Intanto sul tema delle pensioni anticipate interviene anche la CGIL. La questione è strettamente connessa anche a quella degli esodati e secondo il sindacato il governo Letta prima e poi il governo Renzi non sembrano interessati ad affrontarla se rimanete e in maniera matura.

La questione riguarda la sostenibilità sociale della riforma delle pensioni Fornero che, a dire della CGIL, non soltanto è iniqua ma anche incapace di cogliere le trasformazioni del paese.

Insomma l'aria che tira sul comparto pensionistico non è buona. Alcuni hanno chiamato "amnesie" quelle di Renzi durante il discorso di insediamento del suo governo, ed è chiaro che si trattava di un eufemismo. Sembra che la classe politica non voglia affrontare quello che è uno dei nodi più complessi del sistema Italia, il timore della CGIL (e non solo) è che gli esodati aumentino e le penalizzazioni stabilite dalla legge Fornero per l'uscita anticipata dal lavoro restino inalterate. Non resta altro che stare a vedere e capire quale strada deciderà di prendere il nuovo governo.