Il prepensionamento "non può essere in nessun caso utilizzato come strumento per eludere il regime pensionistico introdotto dall'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, cioè dalla riforma Fornero contenuta nel Salva Italia. Il prepensionamento si può applicare solo al personale soprannumerario o in eccedenza individuato in esubero. La finestra per avvalersi delle vecchie regole resterà aperta fino alla fine del 2016". Così scrive e precisa la Ministra alla Pubblica Amministrazione Maria Anna Madia nella circolare applicativa delle norme che riguardano i prepensionamenti degli statali.

Facciamo il punto della situazione dopo la circolare Madia sui prepensionamenti. Quali i requisiti e chi può usufruirne?



Dalla precisazione della Ministra Madia si evince innanzitutto che la misura non si discosta dalla spending review e che non è prevista alcuna staffetta generazionale. Gli esuberi possono scaturire solamente da riduzione delle dotazioni organiche delle amministrazioni centrali, motivazioni funzionali, ragioni finanziarie, piani di ristrutturazione. I requisiti per il pensionamento sono quelli precedenti l'entrata in vigore della legge sulle Pensioni Monti-Fornero. Ricordiamo che per quest'anno sono richiesti 65 anni e 3 mesi (con 20 di contributi) per l'uscita di vecchiaia oppure, per l'anzianità, 40 anni di contributi indipendentemente dall'età o ancora la quota 97, con un minimo di 61 anni e 3 mesi di età e di 35 di contributi.

Quanti potrebbero essere interessati o coinvolti?

Non c'è un numero esatto, ma alcune recenti stime riferiscono di 20.000 unità.

Nella circolare viene precisato anche che non sono consentite assunzioni di vincitori di concorso né di idonei finché non venga riassorbito il personale in eccedenza. Per ora, quindi, niente nuove assunzioni.

E le riflessioni sull'impianto complessivo del sistema pensionistico che fine hanno fatto?

Le discussioni sulle ipotesi di prestito pensionistico e uscita flessibile dal lavoro sono state rimandate a dopo le elezioni europee, come pure le indicazioni del Presidente della Commissione lavoro,on. Cesare Damiano. Solo allora si potrà capire cosa veramente potrà cambiare per il nostro sistema pensionistico. E' lo stesso ministro Poletti a confermarlo.

Appena avremo novità in tal senso vi aggiorneremo.