Sul tema Quota 96 della Scuola, Elsa Fornero non può fare più nulla al momento. Ma è comunque interessante leggere le sue parole sulla questione: l'ex ministro del lavoro ha ammesso le proprie responsabilità in una lettera di risposta ad una docente in attesa di pensionamento.

E intanto, la scadenza del 15 giugno si avvicina e molti esponenti politici rinnovano i propri appelli a favore dei Quota 96: tra gli altri, il presidente della commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano e l'onorevole Luisa Bossa del Partito Democratico. Vediamo quali sono le ultime notizie a riguardo.

Pensioni Quota 96 scuola, la Fornero ammette il proprio errore

"La riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale bisognava agire in fretta e con determinazione": comincia così la lettera di risposta dell'ex ministro del lavoro Elsa Fornero ad una docente che le chiede ragione dell'ingiustizia perpetrata ai danni dei Quota 96 della scuola. La lettera proviene direttamente dal Comitato Civico Q96 ed è stata pubblicata sul portale Tecnica della Scuola. "Mi furono dati 15 giorni, mentre io non avevo neppure il controllo delle informazioni (che hanno l'Inps e la RGS)!".

"Nessuna riforma nasce perfetta - prosegue la Fornero - nemmeno quelle preparate in tempi normali. E gli aggiustamenti sono sempre possibili. Se il parlamento avesse voluto, avrebbe potuto cambiare alcune cose, come quella sugli insegnanti. Non è stata una crudeltà voluta, come certa stampa vuole far credere, ma un aspetto che non mi era stato fatto presente. I politici hanno invece preferito, almeno fino a ora, e cinicamente, lasciare tutto com'era e dare la colpa a me".

"Mi assumo le mie responsabilità naturalmente - dice l'ex ministro - ma non posso tacere sul cinismo spietato della politica che di responsabilità non se ne assume mai, come se non avessero governato male per vent'anni, pensando soprattutto al loro interesse e conducendo il Paese nella condizione in cui noi l'abbiamo trovato nel novembre 2011".

Pensioni Quota 96 scuola, gli appelli di Damiano e le rassicurazioni dell'on. Bossa

Cesare Damiano si batte da tempo per un cambiamento radicale in campo previdenziale. Due, in particolare, le categorie che attendono risposte, delle cui istanze il presidente della commissione lavoro si fa portatore: esodati e Quota 96 della scuola.

Sulla seconda problematica, in particolare, l'ultimo appello di Damiano riportato dall'Ansa recita: "non è più rinviabile il tema della 'quota 96' degli insegnanti, un errore marchiano del Governo Monti che impedisce a 4 mila lavoratori del settore di poter andare in pensione".

Un accenno alla questione arriva anche dall'onorevole Luisa Bossa (Partito Democratico), membro della VII commissione cultura, scienza e istruzione: in un tweet degli scorsi giorni afferma che "il problema è chiaro a tutti,compreso il premier.

Si sta trovando una soluzione. In attesa, senza risparmiarci". Una nuova presa di posizione, l'ennesima ormai, a cui però non hanno ancora fatto seguito azioni concrete.

Pensioni Quota 96 scuola, due settimane alla scadenza

Ma il premier Renzi non accenna ancora ad affrontare la questione dei Quota 96, e intanto il tempo stringe: entro il prossimo 15 giugno è infatti previsto che il governo dia un riscontro sul reperimento delle risorse necessarie al pensionamento dei quasi 4 mila "esodati della scuola". Risorse che, lo ricordiamo, sono state quantificate quantificati dal testo unificato C. 249 Ghizzoni-Marzana in 35 milioni di euro per il 2014, 105 milioni per il 2015, 101 milioni per il 2016, 94 per il 2017 e 82 per il 2018. 

Ci saranno novità importanti da qui al 15 giugno? I Quota 96 sperano, ormai con una buona dose di rabbia e di  rassegnazione scaturite dal continuo tira e molla legislativo degli ultimi mesi.