Il Governo Renzi potrebbe liberare risorse occupazionali anche nella Scuola. Docenti, personale ausiliario, tecnico ed amministrativo potrebbero avere la possibilità di accedere al part-time negli ultimi 5 anni della loro carriera lavorativa, prima di andare in pensione. È una forma di prepensionamento contenuta nel disegno di legge approvato lo scorso venerdì 13 giugno dal Consiglio dei Ministri.

Secondo i calcoli, il provvedimento potrebbe riguardare all'incirca ottantamila docenti e approssimativamente 10 mila lavoratori Ata: un decimo del contingente totale, dando la possibilità, quindi, di liberare quarantacinque mila posti nella scuola tra docenti ed impiegati.

Pertanto, nel quinquennio antecedente alla data in cui si andrà in pensione, il rapporto di lavoro degli insegnanti e del personale Ata sarà trasformato da tempo pieno a tempo parziale con una retribuzione abbassata al 50%, ma l'entità della pensione all'atto del collocamento a riposo del dipendente sarà piena e del cento per cento. Ciò significa che, mentre attualmente insegnanti e personale tecnico e amministrativo vanno in pensione in regime contributivo, lo Stato dovrà trovare le risorse per pagare le spese per le contribuzioni mancanti.

La novità potrebbe rappresentare un'interessante opportunità per tutti quei docenti e impiegati che hanno la necessità di andare in pensione prima per motivi anche personali. È un dietrofront rispetto a quanto aveva fatto il Ministro Fornero che aveva, di fatto, bloccato i tanti che volevano andare in pensione prima.