Le dichiarazioni del ministro Giannini in merito ad un 'rinvio' al prossimo autunno della discussione riguardante i problemi della Scuola sembravano aver lanciato una tregua nel duro confronto sindacati-Miur che sta accendendo questo periodo di vacanze.
Ecco, però, che all'orizzonte spunta una nuova (e forse ancora più seria) minaccia per la 'tranquillità' del Ministero dell'Istruzione. Se ricorderete, vi avevamo parlato qualche giorno fa della dura presa di posizione assunta dalla Corte Europea in merito all'abuso del precariato messo in atto dal governo italiano.
Secondo le conclusioni depositate all'avvocato generale Maciej Szpunar, l'Unione Europea, in tempi brevi, ordinerà l'assunzione di tutti i precari che hanno svolto il proprio servizio a 'singhiozzo' negli ultimi anni.



Naturalmente, questo giudizio, oltre ad implicare una durissima sanzione in caso di ulteriori inadempienze da parte dell'Italia, è stato accolto dalla classe dei precari come una notizia importantissima, sulla base della quale è necessario iniziare, quanto prima, una 'crociata'. 

Il messaggio è stato subito raccolto dalla Federazione Gilda Unams che, a proposito dell'abuso dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi, ha rilasciato un comunicato piuttosto eloquente per bocca del coordinatore nazionale, Rino Di Meglio. 

“Al Miur non conviene affatto continuare a tergiversare perchè nel procedimento a suo carico in corso a Lussemburgo tutti gli elementi gli sono contro - ha dichiarato l'esponente sindacale elencando tutte le 'prove a carico del governo italiano come ad esempio la relazione della Corte dei Conti del 2012 sul costo del lavoro pubblico, la relazione della Corte Costituzionale e l’udienza del 27 marzo scorso a Lussemburgo, dove è intervenuta la Commissione europea richiamando la procedura d’infrazione.
Di Meglio conclude in maniera inequivocabile: 'Invitiamo il Miur a procedere con le immissioni in ruolo dei precari, ponendo così fine a una vergogna che si trascina ormai da troppi anni'.