Non accenna ad esaurirsi il dibattito in merito alla riforma della Scuola 2014: il piano stilato da Giannini e dal MIUR continua infatti a prendere forma viaggiando su un doppio binario. Da una parte i provvedimenti più urgenti, che verranno inseriti in un decreto legge, dall’altra le questioni che richiedono tempi di valutazione più prolissi (pensiamo all’abolizione di TFA e PAS o alla laurea abilitante) che confluiranno invece in una legge delega.

MIUR, TFA e Riforma Scuola 2014: Giannini detta le priorità, decreto legge in preparazione



Il piano Giannini-MIUR che detta la riforma della Scuola 2014 prende sempre più corpo: dopo le controverse dichiarazioni dei giorni scorsi, il quadro diventa sempre più chiaro, con il ministro dell’Istruzione intenzionato a procedere - come accennato - su un doppio binario.



Da una parte le questioni urgenti da inserire in un decreto legge presso che immediato, dall’altra quelle che richiedono analisi più approfondite da immettersi in una legge delega: tra le questioni più impellenti il ministro Giannini ha inserito il pensionamento dei Quota 96 - che aprirebbe la strada alla possibilità di assumere 4.000 giovani innescando un pur minimo ricambio generazionale - e il miglioramento delle procedure di insegnamento, con la valutazione dei percorsi didattici tramite le prove Invalsi ad essere finita in cima alla pila di provvedimenti da doversi adottare.



Le restanti misure che faranno parte della riforma della Scuola 2014 del duo Giannini-MIUR paiono sulla carta più complesse da ratificare (pensiamo in particolare all’abolizione di TFA, PAS e graduatorie d’istituto) e necessitano dunque di analisi più approfondite e ponderate.

MIUR, TFA e Riforma Scuola 2014: abolizione TFA, PAS e graduatorie d’istituto in una legge delega



Provvedimenti come l’abolizione di TFA, PAS e graduatorie d’istituto o come l’aumento degli stipendi e delle ore di lavoro (autentici punti nevralgici dalla riforma della Scuola 2014 del ministro Giannini) finiranno dunque in una legge delega che sarà ratificata più in là. L’abolizione dei tradizionali percorsi di abilitazione verrà in particolare compensata con l’istituzione di una laurea abilitante (3+2) cui farà seguito l’effettuazione di un tirocinio sotto la supervisione di un docente senior, mentre l’incremento degli stipendi verrà attuato solo per chi ricopre incarichi extra o risulta impegnato in attività differenti dalla normale programmazione di insegnamento curriculare.



L’eliminazione delle graduatorie d’istituto porterà invece ad un incremento delle ore di lavoro per i docenti di ruolo, cui verranno affidate le supplenze brevi, oltre a comportare, purtroppo, il decadimento degli oltre 400mila iscritti, costretti di lì in poi a reinventarsi in un altro settore lavorativo. Tutti questi provvedimenti, certamente più delicati e complessi da affrontare, verranno dunque inseriti all’interno di una legge delega: sui tempi vi sono poche certezze, di certo questa seconda parte della riforma della Scuola 2014 in preparazione da parte del ministro Giannini e del MIUR non troverà concreta attuazione prima del mese di settembre.