Quali novità aspettarsi nel 2014 per la pensione anticipata di donne e uomini? Giungeranno davvero interventi per il prepensionamento di statali, privati e autonomi? Vediamo qual è, a oggi, il quadro dei possibili cambiamenti.

Pensione anticipata 2014, donne e uomini: prestito pensionistico e opzione contributivo

Sono diverse le possibili novità per la pensione anticipata nel 2014 per donne e uomini. Una di queste è l'estensione e l'ampliamento dell'opzione contributivo: estensione per le donne, con proroga dal 2015 al 2018, ampliamento per gli uomini, con la possibilità di andare in pensione anticipatamente a un'età tutta da stabilire - per le donne è di 57-58 anni - e sempre con assegni pensionistici calcolati con il metodo contributivo anziché retributivo, il che a seconda dei casi può equivalere ad assegni più leggeri anche del 25 per cento.


Un'altra possibilità per la pensione anticipata nel 2014 per il pubblico impiego, i dipendenti statali e gli autonomi è quella del prestito pensionistico, tempo fa definito Assegno Pensionistico Anticipato. L'ipotesi sembrava esser stata scartata ma se ne è tornato a parlare: l'APA permetterebbe di anticipare leggermente il pensionamento erogando assegni ai lavoratori che lasciano l'impiego che saranno poi ripagati in parte dai lavoratori stessi tramite piccoli tagli negli assegni pensionistici veri e propri, che giungerebbero una volta maturati gli attuali requisiti.


Il grande vantaggio di questa possibilità è quello di pesare meno di altre sulle casse dello stato: i lavoratori si sobbarcherebbero parte delle spese, per i dipendenti del privato un'altra parte andrebbe a carico delle aziende. Ma al momento siamo nel campo della pura speculazione: scopriremo solo nelle prossime settimane o mesi se il governo e il ministro Poletti più nello specifico vorranno perseguire questa strada, e nel caso, come potrebbero farlo.

Prepensionamento statali e privati: dal Governo Renzi misure per la flessibilità?

Ma la maggiore novità per il prepensionamento nel pubblico impiego, nel settore privato e per gli autonomi, potrebbe giungere con interventi volti ad aumentare la flessibilità in uscita. Ne parla da tempo Cesare Damiano e di recente la stessa INPS ha affermato che questo genere di interventi sarebbero opportuni. La possibilità di prepensionamento per statali e privati si baserebbe sull'opportunità di lasciare il lavoro a partire dai 62 annie con penalizzazioni che dovrebbero essere contenute e progressive.


Questo genere di intervento aprirebbe spazi importanti per i giovani in cerca di occupazione ma ha il difetto di richiedere risorse economiche non da poco. Probabilmente, tra le tantissime idee annunciate da questo e dal precedente Governo Letta, l'ipotesi di una riforma pensioni basata sull'idea di Damiano di una maggiore flessibilità è tra quelle viste di miglior occhio dai cittadini. Ma solo i prossimi mesi ci diranno se ci sono concrete possibilità di attuazione di simili cambiamenti o se, ancora una volta, si giungerà a un nulla di fatto.