Approvato l'emendamento che permette ai 4mila docenti Scuola Quota 96 di ottenere il collocamento in pensione già dal prossimo settembre 2014. Il previsto pensionamento per l'anno scolastico 2014/2015 contribuisce al miglioramento della posizione dei docenti precari che attendono incarichi di insegnamento annuali o l'immissione in ruolo. Conclusasi in positivo anche la valutazione dell'emendamento in materia di pensionamenti d'ufficio del personale da parte dell'amministrazione, comprendendo la figura dei dirigenti. L'avvio della procedura del collocamento in pensione è legata alla definizione dei tetti minimi dell'età pensionabile, utili a contenere l'uscita anticipata o la richiesta di riscatto degli anni di studio.

Quota96: pensione per settembre - Con l'approvazione dell'emendamento in materia di riforma della Pubblica Amministrazione, comporta l'avvio della procedura per il pensionamento del personale della scuola Quota 96, grazie al quale circa 4mila docenti potranno andare in pensione a partire dal settembre prossimo. L'uscita dei Quota96 dal prossimo anno scolastico permetterà di avviare le procedure di immissioni in ruolo e nuovi incarichi di supplenza proprio sui posti lasciati dal personale della scuola collocato in quiescienza. Di pochi giorni fa è, infatti, la notizia dell'avvio delle procedure di immissioni in ruolo del personale docente e Ata per l'anno scolastico 2014/2015, in direttiva del nuovo emendamento di riforma della Pubblica Amministrazione, con riflessi importanti nell'ambito del sistema dell'Istruzione e del ricambio del personale scolastico. La Commissione della Camera di valutazione del dl della riforma della Pubblica Amministrazione ha definito i parametri per l'entrata in pensione, con il divieto di rimanere in servizio oltre l'età pensionabile. Il nuovo emendamento elimina il trattenimento in servizio, che permette di rimanere a lavoro per due anni successivi al raggiungimento del periodo per l'età pensionistica, anche se l'amministrazione può procedere con il pensionamenti d'ufficio. Sono, dunque, stabiliti, anche i tetti minimi di uscita, secondo i quali l'età minima pensionabile è di 62 anni per i lavoratori pubblici e 65 per medici e professori universitari; 70 anni per i magistrati. La definizione dei tetti minimi per il raggiungimento dell'età pensionabile, è stabilita con l'obiettivo della riduzione di uscita anticipata del personale, sopratutto per i lavoratori che intendono riscattare gli anni di studio (la laurea).