Il Jobs act è stata una delle tante notizie di cui i cittadini sono stati bombardati in questi mesi di governo Renzi, forse passata in sordina, ha invece introdotto delle importanti novità in materia contrattuale dopo che il 16 maggio 2014 è stato convertito in legge (L. 78/2014) il "Decreto Poletti". La prima parte del "Jobs Act" ha regolamentato in maniera nuova tre figure contrattuali:

- contratto a tempo determinato

- somministrazione a tempo determinato

- apprendistato.

L'intento del Jobs Act é stimolare l'occupazione facilitando i rapporti di lavoro.

Contratto a tempo determinato e somministrazione a tempo determinato.

Con la Legge 78/2014 si introduce un termine nuovo in entrambe queste due figure contrattuali e cioè l' "acausalità", con cui si è eliminato l'obbligo per le aziende di specificare la motivazione del limite temporale di un contratto di lavoro.

D'altro canto sono stati ridefiniti pure i limiti entro i quali si può più volte reiterare un contratto a tempo determinato o di somministrazione che non possono essere prorogati oltre la durata massima di 36 mesi.

Nel caso del contratto a tempo determinato ci possono essere fino a 5 proroghe della stessa mansione, mentre per il contratto di somministrazione a tempo determinato il numero massimo di proroghe è 6, ai sensi di quanto disposto col CCNL delle Agenzie di Somministrazione.

Al superamento dei 36 mesi il lavoratore assunto con contratto a tempo determinato va assunto obbligatoriamente stabilmente nell'azienda, il calcolo dei 36 mesi è dato dalla somma dei contratti a tempo determinato, inclusi se ci sono stati periodi di somministrazione.

Altra novità è il numero massimo di contratti che può stipulare un'azienda, secondo la legge passata in vigore non più del 20% dei dipendenti possono essere stabilizzati a tempo indeterminato al 1° gennaio dell'anno in cui vengono assunti escludendo dal conteggio i lavoratori somministrati e i casi previsti dai vari CCNL di settore verranno regolarizzati a tempo indeterminato, chi supera tale limite incorre in una sanzione amministrativa.

Apprendistato.

L'apprendistato, forma contrattuale molto usata in Italia, è un modo come un altro di avviare al lavoro giovani italiani inesperti o con poca esperienza che permette loro l'acquisizione delle competenze necessarie a ricoprire un dato ruolo.

Il "Decreto Poletti" nel disciplinare la figura dell'apprendistato ha previsto l'obbligo della forma scritta di tale contratto ma ha anche previsto un qualcosa in più rispetto al passato un sintetico piano formativo individuale, realizzato anche in questo caso in forma scritta.

La formazione è obbligatoria, ma da maggio, la Regione sede dell'azienda in cui viene assunto l'apprendista deve comunicare all'azienda entro 45 giorni dalla notizia del rapporto di lavoro, tempi e modi in cui si svilupperà il piano della formazione di base.

Nelle aziende con più di 50 dipendenti la percentuale di apprendisti che è obbligatorio assumere a tempo indeterminato prima di assumerne altri passa dal tetto del 50% della Legge Fornero al 20%, mentre per le aziende con meno di 50 dipendenti non c'e' alcun obbligo di conferma.