Era partita come manifestazione di protesta per far sentire la voce dei quattromila insegnanti rimasti "esodati" all'interno della Scuola, ma potrebbe allargarsi a una platea ben più ampia, ovvero a tutti coloro che stanno vivendo una situazione di disagio all'interno del mondo scolastico. È la manifestazione di protesta decisa a Roma per il 29 agosto 2014, un evento che chiama a raccolta tutti i docenti e il personale ATA del mondo della scuola pubblica che è rimasto intrappolato nel lavoro a causa della riforma Fornero del 2011, nonostante la maturazione del diritto di pensionamento.

È infatti da quest'ultimo che si ricava l'ormai tristemente nota "Quota 96", ovvero dal fatto che si potesse acquisire il diritto al pensionamento con 35 anni di contribuzione e 61 anni di età, oppure con 36 anni di contribuzione e 60 anni di età.

La data coincide con il Cds nel quale potrebbe essere approvata la prima riforma del Miur

Con la Riforma delle Pensioni voluta dal Governo Monti nel 2011, un tratto di penna ha cancellato per migliaia di docenti e lavoratori pubblici la possibilità di accedere alla pensione; la svista risiede nel fatto che l'annualità scolastica va da settembre a settembre, fattore che nell'implementazione della riforma non è stato considerato. Così gli "esodati della scuola" si sono visti allungare il periodo lavorativo anche di 7 anni.

È chiaro che a queste condizioni non ci stanno; dopo diversi tentativi di risoluzione attuati da parte del Governo senza che andassero a buon fine, è giunta infine la decisione di tornare in piazza. Non è casuale la data scelta del comitato dei Quota 96 per protestare; proprio il 29 agosto si terrà un importante consiglio dei Ministri del Governo Renzi.

L'occasione sembra particolarmente importante perché secondo quanto affermato dallo stesso Premier (che in un'intervista televisiva ha annunciato novità a settembre per il mondo della scuola) si discuterà anche della riforma già anticipata dal Miur. Si tratterebbe del famoso "pacchetto scuola", contenente molte innovazioni e un insieme di nuove regole in discontinuità rispetto al passato.

Alla protesta dei Quota 96 aderiscono ultrasessantenni e precari

Non saranno in piazza solo i Quota 96 ultrasessantenni, reduci da tre anni di battaglie ma ancora bloccati nel mondo della scuola. Anche i precari faranno sentire la propria voce, così come si può leggere nel gruppo di Facebook recentemente creato: "ora basta". Tra di loro vi sono molti supplenti, il cui obiettivo è di ottenere regole certe per il conseguimento del punteggi della graduatoria. La richiesta di tutti (esodati e precari) resta quella di rivedere le norme, considerate penalizzanti e ingiuste sia per coloro che desiderano entrare nel mondo della scuola, sia per il personale che ha già maturato il diritto all'uscita e che nonostante ciò si vede negare ciò che gli spetta.