Tornano finalmente a vertere sulle questioni di pensione anticipata e opzione contributivo donne i dibattiti parlamentari che in questi giorni si stanno avvicendando nelle aule. Occhi puntati sulla legge di Stabilità, e mentre ci avviciniamo alla sua approvazione prevista per ottobre, ecco il punto della situazione con le ultime notizie su pensione anticipata e opzione contributivo donne.

Pensione anticipata, ultime notizie per il prepensionamento di donne e uomini

A prendere parola sulla questione della pensione anticipata rilanciando il problema delle penalizzazioni è stato questa volta Gnecchi, Capogruppo PD alla Commissione lavoro.

Le news su quella che è, a conti fatti, la patata bollente della politica odierna riguarda le penalizzazioni per chi aderisce al regime di pensione anticipata prima dei 62 anni di età; anche qui, come nel caso delle Pensioni donne in opzione contributivo tali decurtazioni sarebbero troppo incisive, finendo così per dissuadere quanti maturano tali requisiti per l'uscita dal mondo del lavoro, ostacolando di fatto quel turnover che potrebbe alleggerire la disoccupazione giovanile. Tuttavia, a parte la presa di posizione con cui il l'onorevole si è impegnato a eliminare tali penalizzazioni, sarà solo la legge di Stabilità a poter fornire quelle rassicurazioni che finora sono solo slogan.

Opzione contributivo donne, le ultime novità sulle pensioni

C'è dunque grande attesa per questa legge di Stabilità che, almeno sulla carta, dovrebbe risolvere tanti problemi, tra cui anche quello dell'attesa proroga per l' Opzione Contributivo Donne.

Tuttavia, anche se in ambito di riforma pensioni la flessibilità di Damiano e legge di stabilità fanno sempre meno rima, l'atteso provvedimento per la proroga della pensione anticipata alle donne con opzione contributivo potrebbe essere integrato nel decreto. Le misure potrebbero vertere sia in questo senso (prolungando l'opzione contributivo donne dal 2015 al 2018) oppure modificando i tempi per l'invio delle domande stesse.

Le probabilità di attuazione di queste due misure in seno alla legge di Stabilità sono molteplici, vuoi per via della relativa semplicità di far passare il provvedimento, sia per il relativo basso onere a carico dello Stato, che invece potrebbe generare forti risparmi per le lavoratrici.

Tuttavia, malgrado le previsioni siano positive il richiamo giunto da parte del FMI potrebbe nuovamente mischiare le carte.

Il Fondo Monetario Internazionale avrebbe infatti intimato all'Italia un ulteriore taglio sulla spesa previdenziale: nonostante esodati, quota 96, lavoratori precoci e quant'altro il nostro paese spende troppi soldi in pensioni, circa il 30% del totale della spesa pubblica. Con tanti problemi irrisolti sarebbe impensabile un ulteriore taglio, ma come insegna la triste esperienza dei quota 96 è sempre troppo presto per cantar vittoria.