Prosegue il tormento sulla pensione anticipata dedicata ai tanti lavoratori rimasti intrappolati sul lavoro o esodati al di fuori di quest'ultimo, in seguito alla riforma previdenziale attuata con la legge Fornero del 2011. Si tratta decine di migliaia di esodati rimasti improvvisamente senza reddito da impiego e senza possibilità di ottenere le tutele dell'Inps; ma vivono una situazione di disagio per motivi simili anche i lavoratori precoci, chi ha svolto lavori usuranti e i quota 96 della scuola. Su tutta questa ampia platea, sembra che una sanatoria sia realizzabile con sicurezza solo per i circa 32000 esodati, considerati come la parte più debole del gruppo.

La proposta di legge Damiano per offrire la pensione anticipata flessibile

Per poter porre rimedio alla situazione di blocco che si è creata, la parola d'ordine scelta da Cesare Damiano (Presidente della Commissione lavoro alla Camera) è flessibilità in uscita. Secondo la proposta di legge PDL 857 del 2013, si chiede d'introdurre uno strumento di flessibilità strutturale, utile a garantire l'uscita dal lavoro già a partire dai 62 anni per tutti, accompagnando la possibilità di scelta da un sistema di penalizzazione o di premialità (a seconda che il pensionamento effettivo abbia inizio prima o doto i termini previsti attualmente). In questo modo, il diritto all'assegno INPS potrà essere ottenuto già a 62 anni, ma con almeno 35 annualità di contribuzione e una decurtazione dello stipendio proporzionale di circa il 2% per ogni anno mancante rispetto al limite dei 66 anni, livello dopo il quale (al contrario) il lavoratore potrebbe decidere di fermarsi sul luogo di lavoro, ottenendo un incremento della mensilità.

Il Ministro Poletti apre a salvaguardie mirate, mancanza di coperture rende difficile provvedimento nella legge di stabilità

Nel corso delle ultime settimane l'idea di Damiano sulla necessità di flessibilizzare l'uscita dal lavoro è stata ripresa (seppure in maniera differente) anche dal Commissario Inps Vittorio Conti, che però proponeva di permettere il pensionamento anticipato per tutti eliminando il vincolo anagrafico, ma introducendo in questo caso il calcolo contributivo.

Purtroppo la difficile situazione dei conti pubblici e il ritorno del Paese in recessione rende estremamente complesso attuare un provvedimento che possa cambiare in senso generalizzato la legge Fornero del 2011. Più facile, basandosi su alcune recenti aperture del Ministro Poletti, che si pensi a sanatorie ad hoc per i lavoratori disagiati: "è intenzione del Governo, nel contesto della Legge di Stabilità, fare un esame di tutte le specifiche situazioni meritevoli di tutela previdenziale e pensionistica" ha spiegato il Ministro del lavoro, specificando però che "è da rilevare che il legislatore per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico nel futuro, ha inteso comunque circoscrivere le categorie che possono accedere al pensionamento anticipato prima dei 62 anni senza l'applicazione delle penali". Insomma, se ci saranno misure di apertura al pensionamento anticipato nei confronti di situazioni particolari, non saranno a costo zero per i lavoratori.