Torna lo spettro della spending review e del Fondo Monetario Internazionale sul tema delle Pensioni in Italia. Nel corso delle ultime settimane il Premier Renzi ha più volte ribadito come le pensioni attuali non siano oggetto di nuove ipotesi di taglio, mentre per i lavoratori disagiati che stanno aspettando di ottenere l'agognato assegno si interverrà nel più breve tempo possibile, appena le risorse diventeranno disponibili a bilancio. Eppure non sembra della stessa opinione l'FMI, visto che in un report diffuso in queste ore rivede al ribasso le stime per il Pil dell'anno in corso e suggerisce una serie di misure correttive da implementare con tempestività nell'economia del Bel Paese.

Proprio tra queste vi sarebbe il suggerimento una nuova spending review e di tagli al ribasso sul comparto previdenziale: "il debito italiano resta sostenibile, ma è soggetto a significativi rischi" afferma l'istituto. E prosegue: "la spending review è uno strumento importante [...] ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare il tema dell'elevata spesa per le pensioni".

Il Commissario INPS Vittorio Conti suggerisce apertura da opzione contributiva

Bisogna sottolineare che il commento del Fondo Monetario Internazionale avviene dopo che l'Italia ha già patito le pesanti conseguenze dell'innalzamento dell'età anagrafica per l'accesso alla pensione, avvenuta nel 2011 con la Riforma Fornero.

Questo meccanismo ha creato un'ampia platea di lavoratori disagiati, che sono rimasti senza lavoro e senza reddito da pensione, oppure nel migliore dei casi sono tutt'ora costretti a proseguire l'attività lavorativa non potendo entrare nelle tutele dell'Inps. Proprio a questo riguardo, Vittorio Conti (Commissario dell'ente previdenziale pubblico italiano) ha suggerito la possibilità di flessibilizzare l'uscita dal lavoro per tutti coloro che si trovano in situazioni di stallo, rendendo possibile la scelta soggettiva di accedere alla pensione tramite l'opzione contributiva.

Ovviamente, il vantaggio di eliminare lo scalino anagrafico sarebbe compensato dal fatto che il conteggio della mensilità risulterebbe penalizzante rispetto all'utilizzo del più generoso calcolo retributivo.

Governo Renzi pensa a ipotesi di estensione dell'opzione donna contributivo

Proprio in questo senso negli scorsi giorni sarebbero circolate delle notizie sugli organi di stampa, secondo le quali il Governo Renzi starebbe valutando l'ipotesi di estendere anche agli uomini l'opzione di pensionamento contributiva già accessibile alle donne.

In questo modo, si potrebbe garantire uno scivolo pensionistico risolutivo a esodati, precoci, usuranti e più in generale a tutti coloro che si trovano senza lavoro in età avanzata. L'ipotesi sarebbe coerente anche con le affermazioni del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che sul tema ha spiegato di prevedere una possibile apertura già a partire dalla prossima legge di stabilità 2015: "qualcosa di significativo si potrà fare con un meccanismo di flessibilità in uscita per i pensionamenti in situazioni sociali difficili. Una pensione anticipata tipo quella di chi è avanti con l'età e ha perso il lavoro, ma non ha maturato i requisiti per la pensione". E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con la possibilità di ottenere la pensione anticipata tramite la scelta dell'opzione contributiva? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo.