Nonostante i rettori delle università avessero qualche perplessità in merito all'abolizione del test di medicina a partire dal 2015, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, nei giorni scorsi, ha ribadito che l'idea esposta prima delle elezioni europee non è stata accantonata. La Giannini dice basta alla selezioni di futuri medici tramite domande che spesso hanno poco a che fare con le attitudini personali e la preparazione individuale. L'intenzione del Miur è cambiare a partire dal prossimo anno, aprendo l'accesso al primo anno universitario a tutti, per poi fare un esame di sbarramento alla fine.

Un metodo che si ispira al modello francese e già ampiamente criticato da molti, soprattutto in previsione del forte afflusso di studenti che le Università faranno fatica a contenere. Lo scorso anno 65mila aspiranti medici hanno fatto il test. Se il Test di Medicina viene abolito, queste 65mila persone si ritroverebbero ad essere matricole. Ma il ministro pensa che spalmando gli studenti sui corsi di laurea affini, l'impatto dell'orda di studenti potrebbe essere ridimensionato.

Abilito il test di Medicina nel 2015: le ipotesi

Il Miur sta lavorando ad un ipotetico primo anno che raggruppi insieme medicina, biotecnologie e farmacia, in modo da assorbire tutte le nuove matricole in tre diversi rami.

Nel corso del primo anno, gli studenti potranno beneficiare di insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi, per poi essere smistati a partire dal secondo anno. Si è parlato anche di anticipare l'esame finale di sbarramento dopo il primo semestre, anziché alla fine dell'anno. I rettori però hanno espresso i loro dubbi, che vogliamo sintetizzare in alcuni punti schematici.

Abilito il test di Medicina nel 2015: i dubbi dei rettori

Quali sono i dubbi dei rettori circa questa nuova impostazione pensata dal Miur? Sostanzialmente i seguenti:

  • le nozioni di base non sono comuni a tutti gli effetti, in quanto ad esempio 'la fisica che serve ai medici non è la stessa che serve agli infermieri';
  • l'esame di sbarramento potrebbe esporre gli studenti a pressioni indebite, non basandosi sulla regola dell'anonimato (comunque spesso infranta anche con il Test di Medicina);
  • in Francia pochi studenti passano l'esame di sbarramento, solo il 20% (in certi casi anche meno);
  • i test potevano essere migliorati.

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