Per ben 3 anni i neoassunti potranno svolgere il proprio lavoro con contratto a tempo indeterminato senza che l'azienda debba pagare alcun contributo pensionistico. Questo è solo una delle novità proposte dal Presidente Renzi con la nuova Legge di Stabilità. Oltre infatti al tfr in busta paga ed all'estensione degli 80 euro, se da una parte una società potrà assumere i dipendenti senza dover pagare alcun contributo per 3 anni, dall'altra la stessa azienda vorrà tutelarsi per quando arriverà la scadenza dei termini previsti dall'agevolazione. A tal proposito, nel momento dell'assunzione, l'azienda potrebbe far firmare al neoassunto una lettera di licenziamento con data in bianco, ovvero ancora da compilare, in modo che alla scadenza dei tre anni il datore di lavoro potrà accettare le dimissioni del dipendente semplicemente inserendo la data.

Una pratica illegale che è sempre esistita ma che è bene ricordare a tutti in quanto se non ci si tutela precedentemente le attuali leggi non consentono una protezione completa dell'impiegato, soprattutto perché senza alcuna azione preventiva sarà difficile dimostrare la cattiva fede dell'imprenditore. Obiettivo della lettera è quello di allontanare il dipendente senza corrispondere alcuna indennità, e per qualsiasi motivo, essendo palese l'intento ricattatorio da parte del datore di lavoro.

Come tutelarsi dal licenziamento con data in bianco?

Il lavoratore, terminato il periodo di prova, potrà inviare al datore di lavoro un'altra lettera in raccomandata con ricevuta di ritorno in cui diffida l'imprenditore dall'utilizzare le dimissioni in bianco firmate precedentemente.

In questo modo, tale diffida, che deve essere inviata per conoscenza anche ad un terzo soggetto per certificare il contenuto, potrebbe avere in futuro valore legale di dimostrazione della cattiva fede del datore di lavoro per questa pratica illegittima. In tribunale, sarà infatti il lavoratore che dovrà dimostrare di essere stato obbligato a firmare anticipatamente delle dimissioni con data in bianco.

Oltre alla raccomandata con ricevuta di ritorno in cui l'imprenditore viene diffidato nell'utilizzare tale lettera di licenziamento in bianco, il lavoratore può tutelarsi dalle dimissioni in bianco con una scrittura privata simile nella quale dichiara che le dimissioni non sono mai state volontarie ma hanno rappresentano un requisito per essere assunti.

Tutte queste prove dovrebbero annullare le pressioni indebite che di fatto rappresenteranno in tribunale un atto vessatorio e nullo per forma e sostanza, distinto e privo di efficacia sul contratto di assunzione individuale che rimane vigente. La scrittura privata può essere addirittura autenticata e depositata presso un notaio, ed è perfino consigliabile inviarla tramite raccomandata A/R al datore di lavoro e per conoscenza ad almeno un terzo soggetto per certificare il contenuto.