Facciamo il punto sulla pensione anticipata 2014 e il prepensionamento di statali, privati e lavoratori autonomi con le ipotesi di Damiano, Poletti e non solo: cosa potrebbe cambiare con la Legge di stabilità? La tanto desiderata riforma Pensioni della flessibilità arriverà davvero o è solo uno dei tanti interventi destinati a cadere nel dimenticatoio? Le notizie sul pensionamento anticipato di donne e uomini scarseggiano in questi giorni e si ha la sensazione di vivere la quiete prima della tempesta, tempesta rappresentata dalla Legge di stabilità che rappresenterà, per i tantissimi cittadini in attesa di novità sul prepensionamento e le pensioni anticipate, un momento cruciale.

Gli interventi non presenti nella Legge di stabilità potrebbero non essere portati avanti per molti mesi, oppure essere abbandonati a tempo indeterminato.

Le novità sulla pensione anticipata nel 2014 e 2015 e i prepensionamenti nel pubblico impiego e nel privato potrebbero essere diverse. Tra le più probabili abbiamo la proroga dell'Opzione contributivo donne che permette di andare in pensione a 57 o 58 anni di età e 3 mesi con assegni calcolati con metodo contributivo. Si tratta di una misura in grado di far risparmiare buone somme allo stato sul lungo termine (punto decisamente positivo), ma della quale non si fa parola o quasi ormai da tempo (punto negativo). Le chance di vedere attuata la proroga nelle prossime settimane sono comunque concrete.

Quando parliamo di pensione anticipata nel 2014 e 2015 parliamo anche della possibilità di percepire un assegno pensionistico anticipato prima del ritiro dal lavoro, da ripagare parzialmente una volta giunti in pensione. Dalle ultime notizie sulle pensioni e il Governo Renzi sembra che tale possibilità, ipotizzata da Poletti, potrebbe essere utilizzata nell'intervento per risolvere la vergogna degli esodati, mentre appare difficile un'eventuale estensione ad altre categorie di lavoratori (si parla al massimo dei disoccupati di una certa età, over 55 o over 60).

Ma la novità più attesa per la pensione anticipata è la riforma della flessibilità in uscita che permetterebbe di andare in pensione a 62 anni di età più 35 anni di contributi, a fronte di penalizzazioni modeste sugli assegni (2% per ogni anno di anticipo rispetto al maturamento dei requisiti della pensione, o poco di più).

La flessibilità per le pensioni anticipate di donne e uomini, tuttavia, ha grandi costi, e con il passare dei giorni e delle settimane, considerando la mancanza di interventi da parte de esponenti dell'esecutivo Renzi, "la pista si raffredda".

La sensazione che di questa riforma pensioni di cui tanto si parla possa restare solo un vago ricordo, da qui a qualche settimana, purtroppo è forte. Di sicuro se ne parlerà e molto nelle prossime settimane, ma da qui ad approvare le misure previste e ha stanziare le ingenti somme di denaro richieste, c'è di mezzo il mare. Sarebbe una misura rivoluzionaria per il prepensionamento di lavoratori del pubblico impiego e dipendenti privati o lavoratori autonomi, ma si direbbe che latita la convinzione necessaria per portarla avanti. Speriamo naturalmente di sbagliarci e vedere davvero attuato un nuovo sistema orientato alla flessibilità in uscita, ma il parere della Ragioneria di Stato peserà molto, e non ci vuole un indovino per comprendere che sarà negativo, date le coperture finanziarie richieste.

Ai tantissimi cittadini interessati consigliamo di continuare a monitorare le ultime notizie sull'argomento, poiché novità importanti dovrebbero giungere a breve. Per restare aggiornati sugli ultimi sviluppi in merito invitiamo a cliccare sul tasto "Segui" in alto, poco sotto il titolo del presente articolo.