Si fanno largo i timori per le lavoratrici che hanno scelto di esercitare il diritto all'opzione contributivo per andare in pensione anticipata entro il 31 dicembre 2015, in quanto l' Inps avrebbe ridotto i termini per usufruire dell'opportunità. Ma cosa prevede l'opzione contributivo donne? In base alla legge 243/2004, la norma offre la possibilità di usufruire della pensione anticipata alle lavoratici che hanno svolto un lavoro da dipendente e che hanno già versato 35 anni di contributi , mentre per le donne che hanno svolto attività autonoma l'età passa a 58 anni, ma sempre con i 35 anni di contributi versati.

Molte lavoratrici hanno pensato di sfruttare la possibilità di andare in pensione anticipata per paura di vedersi cambiare le regole del gioco in corsa, come già successo con la legge Fornero, e per paura di ritrovarsi nella situazione degli ormai famosi esodati. Al momento non ci sono elementi che facciano pensare a delle proroghe da parte del Governo sulla scadenza dell'opzione o ad un alleggerimento dei termini da parte dell' Inps.

La restrizione dei termini nasce dall'interpretazione che l'Inps fa della legge. Secondo l' istituto di previdenza, il termine del 31 dicembre 2015 deve essere inteso come data di scadenza per andare in pensione anticipata se tiene conto della finestra mobile.

Tutto nasce dalla circolare 35/2012 emanata dall'Inps dove si spiega che il termine per andare in pensione anticipata per le lavoratici autonome è già scaduto, se si contano i 18 mesi più uno che servono per usufruire del diritto, mentre il termine è in scadenza a novembre per le lavoratrici del settore privato. Per le lavoratici del settore pubblico il termine scade a dicembre se si contano i 12 mesi in più.

Questo problema coinvolge migliaia di lavoratici dato il tasso di adesione alla domanda, infatti basti pensare che le lavoratici che hanno fatto domanda di pensione anticipata nel 2012 sono state 5.646, nel solo 2013 sono state 8.846 e nel 2014 siamo già a 7.332 domande secondo i dati di agosto. Adesso si sono riunite nel Comitato Opzione Donne, che riunisce tutte le lavoratici in questa situazione, ed hanno intenzione di far partire migliaia di ricorsi contro l'istituto di previdenza.