Continua imperterrito il dibattito dell'opinione pubblica e politica intorno alla mancanze della Legge di Stabilità in cui, in effetti, non compaiono minimamente misure concrete a favore della pensione anticipata e della flessibilità e nemmeno notizie su una possibile proroga dell'opzione donna. Le ultime due proposte riguardanti il comparto previdenziale, che stanno nuovamente accendendo speranze nei lavoratori delusi dall'esito della Legge di Stabilità, sono quella di Tiziano Treu, commissario dell'Inps, e quella di Cesare Damiano, Presidente della commissione lavoro: vediamole nel dettaglio.

Pensione anticipata alla Treu: la proposta della Mini Pensione

Treu ha proposto al governo di concedere una Mini pensione anticipata a tutti coloro che decidessero di uscire prima del raggiungimento dei requisiti di vecchiaia dal mercato del lavoro. Della misura potrebbero beneficiarne, quindi, tutti quei lavoratori a cui manchino al più tre anni per raggiungere il pensionamento: la somma che il lavoratore otterrebbe dall' Inps sotto forma di prestito, andrebbe poi resa una volta raggiunto l'assegno pensionistico definitivo, al quale verrebbero applicate delle minime decurtazioni mensili.

Pensione anticipata Quota 100: l'idea di Cesare Damiano

Il presidente della Commissione Lavoro è invece, dal canto suo, tornato ad incalzare il Governo Renzi affinché conceda una maggiore flessibilità in uscita.

L'obiettivo dichiarato da Damiano riguarda l'istituzione della Quota 100, che se fosse attuata, potrebbe avere un duplice scopo: garantire un sano turnover generazionale e permettere a diversi lavoratori disagiati (Quota 96, esodati, precoci e usuranti) di poter finalmente raggiungere la pensione. In cosa consisterebbe? La Quota 100 consentirebbe a tutti coloro che sommando età anagrafica e anzianità contributiva raggiungono la soglia 100 di potersi ritirare dal mondo del lavoro.

L'idea che è stata riesumata da Damiano, era già stata proposta in passata senza successo, chissà se il Governo Renzi riuscirà finalmente a renderla effettiva.

Opzione contributivo donne: pioggia di ricorsi in arrivo

Per quanto concerne l'opzione donna, al momento il Governo Renzi non si è pronunciato su una possibile proroga e questo sta letteralmente gettando nel panico tutte quelle lavoratrici che avrebbero voluto uscire anticipatamente dal mercato del lavoro pur dovendo subire una consistente decurtazione sull'assegno pensionistico finale.

Ricordiamo infatti che la legge 243/2004 concedeva alle lavoratrici la possibilità di uscire con l'opzione contributivo donne a 57 anni se dipendenti e 58 anni se autonome, ma la successiva circolare Inps 35/2012 ha notevolmente ristretto i termini di scadenza. Il Comitato Opzione Donne ha già annunciato che non si arrenderà e a breve vi sarà una pioggia di ricorsi contro l'Inps se il Governo non si affretterà a sanare questa situazione. Queste ad oggi le ultime novità e proposte intorno ai temi pensione anticipata, Quota 100 e opzione donna: per restare costantemente informati cliccate sul Tasto "Segui" in alto a destra.