La stangata sui pensionati arrivata in sordina con la legge di stabilità 2015 non è piaciuta ai sindacati, che preparano la rivolta; ma a protestare sono anche le tante associazioni che raggruppano i soggetti interessati e che contestano fortemente il provvedimento con il quale il Governo Renzi intende rottamare i precedenti metodi di pagamento dell'Inps, mettendoli insieme. A tale scopo, l'esecutivo ha deciso di spostare tutti i pagamenti dovuti dall'ente assistenziale pubblico unificandoli su di una scadenza sola. Ad essere coinvolti non sono solo i versamenti previdenziali, ma anche i contributi e le indennità di accompagnamento fornite come aiuto agli invalidi civili, oltre alle rendite vitalizie dell'INAIL: tutte queste scadenze saranno "poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese, al giorno successivo se festivo o non bancabile".

Nella pratica, un vero e proprio disastro per tantissimi pensionati che già facevano i salti mortali per pagare le scadenze di affitti e prestiti. Chi era abituato a ricevere la mensilità ad inizio mese si potrebbe trovare con un "buco" imprevisto, che potrebbe comportare a cascata anche uno scoperto di conto e nuove spese in interessi e more.

Cosa prevede la legge di stabilità 2015 e perché è così osteggiata dai pensionati

L'intento del legislatore è da un lato quello di ottenere dei risparmi sulle commissioni e sui costi bancari, dall'altro quello di riuscire a debellare le maggiori frodi; ad esempio, tra le novità si prevede che il medico che accerti la morte di un iscritto all'Inps effettui l'invio telematico del certificato di decesso, in modo da evitare che vengano effettuati ulteriori accrediti pensionistici.

Ma se quest'ultima misura è stata accolta come una norma di civiltà, è l'unificazione dei pagamenti ad aver creato un certo allarme. Basti pensare che in molti casi le rate dei prestiti o degli affitti sono state decise basandosi sulla precedente scadenza del primo giorno di ogni mese.

I sindacati: vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani: categoria maltrattata.

Condacons: danno enorme per i pensionati

Proprio per i motivi appena elencati, sono arrivate pronte le proteste di sindacati e associazioni a difesa dei consumatori. Dai primi è arrivata una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil, nella quale si esprime totale dissenso per il nuovo dispositivo di legge, che non fornisce supporto o aiuto a chi si trova già in difficoltà perché in età avanzata: "è semplicemente inaccettabile.

Ci domandiamo che cosa abbiano fatto di male gli anziani e i pensionati per essere trattati così". Anche il Codancons si esprime con parole molto dure e sprezzanti, sottolineando le scadenze a cui i pensionati devono far fronte, come i mutui, i debiti o i finanziamenti e le altre incombenze fisse che di fatto fanno evaporare la pensione ancora prima di averla percepita: "se il provvedimento otterrà il via libera, il danno per i pensionati sarà enorme, così come i disagi per gli anziani [...] il posticipo dei pagamenti creerà un gap che oltre a produrre evidenti disagi potrebbe mettere in seria crisi la liquidità di migliaia di anziani, con conti bancari in rosso e pagamenti di commissioni in favore delle banche".

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