Non accenna ad allentarsi il dibattito connesso alla Legge di Stabilità: i mancati interventi riferiti al comparto previdenziale (anche il caso Pensioni lavoratori precoci è stato totalmente ignorato) non sono passati affatto inosservati, con la conseguenza che adesso il contesto politico-istituzionale appare più in fermento che mai. Si perché la Legge di Stabilità altro non è se non l’ultima occasione mancata di una lunga serie di provvedimenti sfruttando i quali si sarebbero potuto arginare almeno in parte gli effetti della riforma Fornero. Tra le categorie più colpite troviamo senz’altro i lavoratori precoci, gente che ha iniziato a lavorare a 15 anni e che adesso si trova a fare i conti con un’età pensionabile fissata dalla stessa riforma Fornero a quota 67 anni; nonostante una rilevanza sociale così elevata (questi lavoratori hanno contribuito alla crescita del paese sin dalla tenera età) il governo Renzi non ha mai concretamente guardato al caso pensioni lavoratori precoci con l’intento di affrontarne strutturalmente la vertenza.

La conseguenza non può che essere il caos venutosi a creare in questo momento. A rendere ancora più paradossale il quadro d’insieme il fatto che ignorando il caso pensioni lavoratori precoci e con esso l’intera questione previdenziale il premier Renzi ha disatteso un preciso impegno sottoscritto in prima persona e riportato per iscritto nel DEF, il Documento di Economia e Finanza stilato lo scorso aprile. Parlando di pensioni lavoratori precoci l’unica via consiste adesso nel prevedere una qualche forma di prepensionamento: la sola ipotesi al momento in piedi va in questa direzione ma penalizza eccessivamente gli stessi lavoratori, ‘costretti’ a fare i conti con una somma di danaro ricevuta in prestito.



Pensioni lavoratori precoci, prepensionamento e Legge di Stabilità: caos riforma Fornero, Mini-Pensione unica alternativa

Come sottolineato in apertura, a margine della Legge di Stabilità il caso pensioni lavoratori precoci è stato totalmente ignorato, con la diretta conseguenza che la normativa di sistema del comparto previdenziale continua a rimanere la riforma Fornero. Eppure le prove a dimostrazione del fatto che siamo davanti ad un provvedimento che non funziona più (ammesso che abbia mai funzionato) sono molteplici: da quando è stata ratificata, la stessa riforma Fornero ha costretto i tre governi succedutisi nel frattempo a ratificare operazioni di salvaguardia per quasi 12 miliardi di euro, e già questo basterebbe per ridiscutere completamente una manovra da sempre giustificata con l’intento di dover riassestare i conti dello Stato. Ma la riforma Fornero ha mietuto anche altre vittima: detto delle influenze avute sul caso pensioni lavoratori precoci, non si può non rammentare i 300mila esodati nati in seguito al provvedimento, o i 4mila Quota 96 rimasti inchiodati alle cattedre di tutta Italia per un semplice errore tecnico, o ancora i migliaia e migliaia di individui che avevano già festeggiato il pensionamento salvo poi dover indossare nuovamente divise, camici e tute da lavoro. Con quale spirito lo lasciamo immaginare alla stessa signora Fornero. La Legge di Stabilità avrebbe dunque dovuto portare nuove forme di prepensionamento utili non solo per il caso pensioni lavoratori precoci ma anche per altre categorie, in primis gli esodati: nulla di tutto questo è arrivato, ecco che l’unica alternativa viene ad essere costituita dalla Mini-Pensione prospettata dal Commissario dell’INPS Tiziano Treu, un istituto che disegna una sorta di prepensionamento da doversi però raggiungere tramite la ricezione di un prestito. Troppo poco per poter parlare di ipotesi concreta. Voi come giudicate questo stato di cose? Che idea vi siete fatti? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto! Se desiderate continuare a rimanere aggiornati in merito a pensione anticipata, prepensionamento e pensioni lavoratori precoci vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.