Quanti fra i 'quota 96' attendevano novità dalla Legge di stabilità in discussione alle Camere, con le correzioni imposte dalla commissione europea in tema di ulteriori tagli, devono purtroppo apprendere che per loro non ci sono novità. L'attuale Def non prevede nessuna postilla che possa sbloccare la situazione. Ed allora si guarda allo sciopero del prossimo 14 novembre organizzato dai comitati di base della Scuola.

Agitazione dei COBAS

L'ultimo aggiornamento che riguarda i 'quota 96' proviene dagli ambienti COBAS della scuola è che hanno indetto per il prossimo 14 novembre uno sciopero.

L'organizzazione sindacale invita tutti coloro che attendono di vedere risolte le loro posizioni, seriamente compromesse dalla riforma Fornero, a partecipare allo stato di agitazione proclamato per quella data. Si tratta di una manifestazione di protesta contro quel modello di società che vogliono la Merkel e il Premier Renzi.

Le ragioni dello sciopero

Il 14 novembre sarà sciopero generale contro il Jobs Act e le misure che non prevedono lo sblocco dei contratti. Si vuole contestare sul merito dell'articolo 18, sulla continuità della precarietà a dispetto delle dichiarazioni della "Leopolda", per non impoverire ancora di più la scuola e magari affidarla ai privati. I comitati di base della scuola si stanno battendo per ottenere la dignità delle centinaia di migliaia di docenti precari che da oltre 10 anni lavorano nel comparto dell'istruzione.

Ma si dice di no anche ai tagli sui servizi alla sanità, a nuove imposte locali, al riarmo delle spedizioni militari e in genere al Fiscal Compact oppressivo che inasprisce la crisi. È necessario invertire la rotta e garantire il ruolo ai precari, consentire ai quota 96 di poter usufruire dei loro legittimi diritti, investire massicciamente nel comparto scolastico e restituire i 300 euro netti di aumento agli Ata e a quei precari che col blocco dei contratti hanno perso. Ma soprattutto ci si batte per la soppressione della vergogna della legge Fornero.