Con la legge di stabilità 2015 si riteneva che potessero essere affrontate tutte le questioni rimaste in sospeso in vista di una riforma Pensioni 2014/2015. Ed invece, mentre sul fronte dei Quota 96 e delle penalizzazioni per le pensioni anticipate non è arrivata nessuna buona notizia, una brutta notizia è arrivata per quanto riguarda la cosiddetta previdenza integrativa. A quanto pare, sarebbero state confermate le norme che aumentano la tassazione su questi tipi particolari di fondi pensione, cosa che metterebbe in pericolo l'esistenza stessa di questo istituto che, sempre di più, rappresenta, soprattutto negli altri paesi europei, il secondo pilastro della previdenza.
Giunge, poi, l'attacco della Camusso che critica in generale la riforma delle pensioni Fornero, affermando la necessità di cambiarla sin dalle fondamenta.
Riforma pensioni 2014: la questione della previdenza integrativa
Per quanto riguarda le novità contenute nella legge di stabilità 2015, resterebbe inalterato l'inasprimento fiscale sulle cosiddette 'casse professionali'. Il prelievo sulle rendite finanziarie, infatti, salirà dal 20 al 26%, un aumento considerato da più parti eccessivo, in quanto equiparerebbe l'investimento nel fondo pensione ad un qualsiasi altro investimento finanziario privato. Anche la previdenza complementare o integrativa subirà un inasprimento del prelievo fiscale, si passerà infatti dall'11,5% odierno al 20%.
Anche in questo caso, si tratta quasi di un raddoppiamento della tassazione.
Ma le norme in materia pensionistica previste dalla legge di stabilità sono molte: troviamo lo slittamento al 10 del mese per chi percepisce due pensioni, una dall'Inps e una dall'Inpdap; c'è poi la necessità da parte del medico necroscopo di segnalare il decesso di un pensionato direttamente all'istituto previdenziale; infine la riduzione dei fondi ai Patronati nella misura di 150 milioni di euro, cosa che potrebbe provocare problemi a tutti coloro che vi si affidano per tutte le questioni connesse alla fiscalità e alla previdenza.