L'emendamento della discordia. Così possiamo definire l'emendamento del Partito democratico sul jobs act. Emendamento che recepisce l'accordo sancito dalle due anime del P.D. qualche giorno fa sul tema dei licenziamenti. Da parte del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, solo qualche giorno fa, si annunciava trionfalmente che era stato raggiunto un accordo anche all'interno del Governo. Lo avevano annunciato sia Alfano sia il capogruppo Maurizio Sacconi. Ma la realtà, stando alle ultime dichiarazioni, non appare così idilliaca. L'emendamento è fortemente criticato dagli uomini del Nuovo centro Destra.

Quale l'accordo all'interno del P.D.? Quali le posizioni in campo?

Ricordiamo che l'accordo tra la minoranza del Partito democratico e i renziani consisteva nell'accettazione del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari senza giusta causa in determinate fattispecie, ed in più bisognava prevedere nella legge di stabilità maggiori fondi da destinare agli ammortizzatori sociali.

Ad annunciare il rinnovato disaccordo del Ncd è proprio Maurizio Sacconi : "L'emendamento non corrisponde a quanto concordato", tuona il capogruppo, mettendo sul preavviso non solo il Governo ma anche il partito democratico, su un possibile nuovo contenzioso all'interno della maggioranza.

Dall'altra parte il pensiero di Renzi è assai esplicito ""non mi faccio fermare dal pantano", deciso ad andare avanti, a costo di mettere la fiducia sull'intero impianto del jobs act.

Se il Nuovo centro destra dissotterra l'ascia di guerra, la stessa cosa si può delle opposizioni, SEL in testa. "Useremo tutti gli strumenti che i regolamenti parlamentari ci mettono a disposizione" fanno sapere, per impedire che si possa arrivare al voto di fiducia.

Quali i problemi per lo Sciopero Generale della Cgil?

I temi del lavoro, sono al centro non solo dell'azione Politica, ma anche del sindacato. Come si sa per il giorno venerdì 5 dicembre, la Cgil ha proclamato lo sciopero generale, in particolare contro la politica del lavoro del governo Renzi. Ma anche questo sciopero non è indenne da critiche e decisioni.

La scelta della data, innanzitutto. Da molti vista come data per allungare il ponte dell'Immacolata ( che cade di lunedì), quindi ponte dal 5 venerdì all'8 lunedì, compresi. L'Autorità di garanzia ha fatto sapere che alcuni settori dovranno essere esclusi dallo sciopero, i trasporti nella fattispecie.

Insomma la posta in gioco è alta, come alta è la tensione sulla materia del lavoro.