Il Jobs Act del Governo Renzi, votato alla Camera il 25 novembre, attende il "sì" definitivo al Senato, esito che appare scontato. Ecco dunque una guida utile con tutte le misure contenute nel Jobs Act, partendo dai licenziamenti più facili, al demansionanento, al nuovo Aspi, per concludere allo sfoltimento dei contratti e alla maternità e ferie solidali.

Nuovo Jobs Act Governo Renzi: Licenziamenti più facili, demansionamento, Aspi, Collocamento, abbattimento contratti, maternità e ferie solidali

Tutti i nuovi assunti potranno essere licenziati anche senza giusta causa o giustificato motivo.

Per quanto riguarda i licenziamenti economici, i lavoratori non godranno delle tutele dell'articolo 18 ovvero non potranno ricorrere al giudice in caso di licenziamento chiedendo il reintegro. Spetterà loro, comunque, un indennizzo economico in relazione al crescere dell'anzianità di servizio. Per i licenziamenti per motivi disciplinari, il reintegro sarà molto difficile e limitato a determinate fattispecie che saranno definite dai decreti attuativi. Inoltre i tempi per l'impugnazione saranno certi. Non cambia nulla per i licenziamenti nulli e discriminatori: vale dunque il reintegro.

Saranno permessi i demansionamenti, ovvero l'impiego dei lavoratori in mansioni minori a condizione che non venga abbassata la paga che dovrà essere almeno la stessa.

Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è, nelle intenzioni del Governo Renzi, quello che dovrà essere più utilizzato. L'obiettivo è quello di sfoltire l'enorme numero di tipologie di contratti (sono più di 40) per arrivare ad un massimo di 4 o 5 contratti. Spariranno i co.co.co. e co.co.pro., ovvero le collaborazioni coordinate e continuative, rimarranno i contratti a termine, l'apprendistato, il part-time e il vouche per lavori stagionali.

Saranno, comunque, i decreti attuativi a disciplinarli nel dettaglio.

Scompariranno la cassa integrazione in deroga e quella per la cessazione definitiva dell'attività aziendale o di un suo ramo. Avranno diritto alla disoccupazione anche i co.co.co. e gli altri lavoratori precari a condizione che abbiano lavorato almeno 3-4 mesi negli ultimi due anni.

Ma la durata del sussidio sarà diminuito: dai 2 anni per la cig ordinaria e 4 per la straordinaria si passerà ad un massimo di 2 anni in relazione alla storia contributiva del lavoratore.

Cambierà il collocamento che sarà sostituito dall'Agenzia nazionale per l'occupazione: chi riceverà il sussidio di disoccupazione dovrà svolgere dei corsi di qualificazione e non rifiutare eventuali attività lavorative a beneficio delle comunità locali che non si tradurranno, però, in pretese di assunzione nel settore pubblico.

Infine tutte le categorie lavoratrici potranno godere dell'indennità di maternità. Sarà contrastata la pratica delle dimissioni in bianco in caso di maternità, mentre le donne lavoratrici, anche autonome, che hanno figli minori o disabili non autosufficienti e che si trovano al di sotto di una soglia di reddito, avranno una "tax credit".

Inoltre le lavoratrici potranno donare un po' delle loro ferie annuali stipendiate a colleghi con figli minorenni con problemi gravi.