"Non capisco fino in fondo perché si convochino le piazze". Lo ha affermato il vice segretario del Partito democratico e governatore del Friuli Debora Serracchiani replicando ai sindacati che hanno indetto lo Sciopero Generale Il 5 dicembre quello dell'Ugl, il 12 dicembre quello di Cgil e Uil) per protestare contro il Jobs act e la Legge di Stabilità 2015 e per sollecitare il Governo Renzi a intervenire con delle modifiche alla riforma Pensioni Fornero in modo da ridurre l'età pensionabile e introdurre nuove forme di pensione anticipata auspicata anche dal commissario straordinario dell'Inps Tiziano Treu e risolvere una volta per tutte la questione dei lavoratori esodati.

Jobs act, Legge Stabilità, riforma pensioni, Serracchiani (Pd) ai sindacati: 'Vanno abbassati i toni'

"C'erano più ragioni - ha dichiarato Debora Serracchiani in un'intervista al quotidiano torinese La Stampa - quando la Fornero ha toccato profondamente l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con il Governo Monti. Non hanno fatto lo sciopero generale per la riforma delle pensioni - ha sottolineato il vicesegretario del Pd e governatore del Friuli - e lo fanno ora con un governo di sinistra. Se qualcuno ha in mente la spallata - ha proseguito l'esponente del Partito democratico rivolgendosi ai sindacati che hanno indetto lo sciopero generale - si sbaglia di grosso. La spallata - ha aggiunto la Serracchiani, vice di Renzi nel Pd - si infrangerebbe contro un muro, il muro di consensi che sostiene l'esigenza di cambiamento".

Legge Stabilità 2015, sindacati, patronati, riforma lavoro e pensioni: intervento dell'Anci Sicilia

E sempre in materia di Legge Stabilità, sindacati, riforma del lavoro e riforma delle pensioni si fa sentire la voce vicepresidente di Anci Sicilia Paolo Amenta: "I tagli ai patronati contenuti nella Legge di Stabilità 2015 - ha sottolineato in un comunicato stampa - costituiscono un vero e proprio attacco ai cittadini".

"Si tratta di una scelta scellerata - secondo il vicepresidente dell'associazione dei sindaci siciliani - che metterà in ginocchio - ha proseguito Paolo Amenta, sindaco del comune di Canicattini Bagni in provincia di Siracusa - la rete di solidarietà dei patronati che finora sono stati considerati l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all'estero.

C'è il forte rischio - ha concluso il vicepresidente dell'Anci Sicilia - che d'ora innanzi molti si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito".

Riforma lavoro e pensioni, la Cgia di Mestre: 'Tredicesime più pesanti per lavoratori dipendenti'

E mentre prosegue il confronto sulla riforma pensioni, arrivano le nuove stime della Cgia di Mestre secondo cui più di 33.000.000 di pensionati e di dipendenti pubblici e privati italiani percepiranno quest'anno quasi 38.000.000.000 di euro di tredicesime. Questa somma, secondo la Cgia di Mestre (l'associazione degli artigiani e delle piccole imprese) garantirà alle casse dell'erario un gettito di oltre 9,7 miliardi di euro. Tutti questi lavoratori, a quanto pare, avranno tredicesime più pesanti ma non beneficeranno del bonus fiscale da 80 euro al mese introdotto dal Governo Renzi per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di massimo 1.500 euro.

Il bonus Irpef da 80 euro al mese non è previsto comunque per i pensionati ai quali il governo dovrebbe estenderlo secondo quanto più volte annunciato e promesso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.