Resta molto acceso il dibattito sul tema della previdenza, soprattutto in relazione all'approvazione della legge di stabilità 2015, all'interno della quale saranno inseriti molti emendamenti e provvedimenti di salvaguardia circa situazioni di criticità dei lavoratori. Ad essere direttamente o indirettamente coinvolti non sono solamente i lavoratori esodati, che hanno ottenuto la sesta salvaguardia dal parlamento nelle scorse settimane, ma anche gli altri lavoratori disagiati, primi tra tutti i precoci.

Lavoratori precoci, approvata la sanatoria contro la penalizzazione della categoria

Una notizia positiva arriva finalmente per i lavoratori precoci, di cui abbiamo ampiamente discusso nel corso dei nostri articoli.

Stiamo parlando di coloro che nonostante oltre quattro decenni di versamenti, non riuscivano ad accedere alla pensione dell'Inps a causa dell'irrigidimento dei requisiti previdenziali deciso con la Riforma Fornero del 2011. Nella giornata di ieri è passato uno specifico emendamento a cura di Maria Luisa Gnecchi del Partito Democratico, con il quale si dovrebbe offrire il via libera verso la quiescenza agli uomini con 42 anni e mezzo di contributi e alle donne con 41 anni e mezzo di versamenti (purché si siano i 62 anni di età) Vi è però un limite temporale da rispettare: potranno essere salvaguardati dal provvedimento solo coloro che matureranno il diritto appena esposto entro la fine del 2017.

Lavoratori disagiati: bocciati gli emendamenti per i Quota 96, mentre anche per le altre categorie non vi sono sanatorie a breve

Purtroppo non sembra poter andare altrettanto bene per altre categorie di lavoratori, che dovranno ancora pazientare prima di poter accedere alle cure dell'Inps. Un netto no è arrivato ai lavoratori ATA e insegnanti Quota 96 della scuola, che si sono visti rifiutare ben due emendamenti portati avanti dai deputati Di Salvo  e Pannarale; il problema sarebbe stato ancora una volta il reperimento delle risorse, visto che il bilancio non permetterebbe attualmente di sanare la situazione.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa il Governo Renzi sarebbe altresì preoccupati di aprire dei precedenti verso nuove rivendicazioni da parte di altri lavoratori rimasti penalizzati. Difatti, le problematiche in fatto di previdenza non si esauriscono certo con i lavoratori della scuola pubblica: basti pensare a chi ha svolto lavori usuranti ed ora non ha più le forze fisiche per proseguire nell'attività, oppure ai tanti che sono rimasti disoccupati in età avanzata, ma che restano ancora lontani dal pensionamento a causa dell'elevato requisito anagrafico.

Progetto Damiano a Quota 100 resta la possibile soluzione generalizzata al problema delle Pensioni?

Stante la situazione, vi sarebbe ancora molto lavoro da fare per arrivare all'obiettivo definito dal Neo Commissario Inps Tiziano Treu, ovvero di arrivare ad un sistema che risulti sufficientemente flessibile nel permettere l'uscita dal lavoro. Per molti la soluzione più probabile (ed anche la più auspicata) sembra poter arrivare dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, attraverso il suo progetto Quota 100. Proprio quest'ultimo numero dovrebbe corrispondere ai nuovi requisiti minimi di accesso all'inps, dove 100 sarebbe la sommatoria tra contributi versati ed età anagrafica.

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