Resta altissima la tensione sul dibattito attualmente in corso circa la questione della previdenza e dell'eccessivo irrigidimento dei parametri di accesso all'Inps avvenuto con la legge Fornero del 2011. Basti pensare al numero davvero elevato di proposte, promesse elettorali e idee progettuali che si sono succedute nelle ultime settimane al riguardo, tanto da rendere necessario di fermarsi a riflettere per fare il punto della situazione. Avrete ovviamente già capito che stiamo parlando di tutti coloro che sono rimasti in uno stato di disagio in seguito all'introduzione della legge 114/2011, con la quale si è reso maggiormente sostenibile il costo della previdenza sulle casse pubbliche italiane, ma al costo di sacrifici lacrime e sangue che sono andati a pesare sulle spalle dei lavoratori esodati, precoci, dei quota 96 della scuola e più in generale su tutti coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata.

Il Governo Renzi sembra aver assunto un atteggiamento attendista sulla pensione anticipata per i disagiati

Partiamo da un dato di fatto: sulla vicenda il Governo Renzi ha deciso di calare un deciso silenzio. Il che non vuol dire che non si stiano valutando possibili soluzioni, ma piuttosto che dopo i numerosi dietrofront a cui si è stati costretti dai tecnici del Mef e della Ragioneria dello Stato, vi è sicuramente una maggiore preoccupazione verso la creazione di aspettative o false illusioni. Secondo quanto è facile dedurre, il vantaggio della sostenibilità dei conti e dei risparmi ottenuti con la Riforma Fornero non è oggetto di contrattazione. Vi potrebbero essere però delle soluzioni alternative, in grado di realizzare una sorta di compromesso tra le esigenze di bilancio e quelle dei lavoratori disagiati.

Dal referendum della Lega Nord alle promesse di Forza Italia, sino alle proposte di quota 100 e delle mini Pensioni: ecco il punto della situazione

Venendo alle proposte messe sul tavolo, bisogna ammettere che negli ultimi tempi la questione previdenziale è stato oggetto di attenzioni bipartisan, probabilmente anche grazie alle prossime elezioni regionali.

Il colpo di scena che ha destato maggior scalpore è stato probabilmente il raggiungimento delle 500.000 firme da parte della Lega Nord, necessarie per indire un Referendum abrogativo sulla legge Fornero. Se effettivamente dovesse tenersi nella prossima primavera, è alquanto scontato quale potrebbe essere l'esito della consultazione.

Ma un simile evento sarebbe anche quello maggiormente problematico per la gestione dei conti, visto che dalla sua approvazione al 2021 l'intervento in campo previdenziale del Governo Monti ha consentito risparmi per diverse decine di miliardi di euro (cifre già considerate a bilancio). Diversa la proposta di Forza Italia, che si concentra su chi è già pensionato e offre di alzare per tutti la minima a 1000 € al mese, per tredici mensilità, oltre che di garantire altri benefici di welfare. Ma tornando al problema più urgente dei lavoratori disagiati, la soluzione al momento più probabile sembra essere quella della Quota 100 di Cesare Damiano (Presidente della Commissione lavoro alla Camera), mentre l'idea di un prestito pensionistico da parte dell'Inps potrebbe non raccogliere un consenso sufficiente da parte dei lavoratori.

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