Prosegue a ritmi serrati il dibattito relativo a pensioni lavoratori precoci e previdenza: oggetto del contendere sempre lei, la Legge Fornero, provvedimento che in tanti vorrebbero vedere modificare ma che qualcuno - anche ai piani alti - continua a difendere per i presunti benefici economici di cui avrebbero fruito (e fruiranno) le casse statali. Se nella giornata di ieri vi avevamo dato conto della campagna avviata da Scelta Civica in difesa della Legge Fornero quest’oggi appare doveroso accendere la luce dei riflettori sull’intervento del ministro Padoan, che parlando della Legge Fornero (e toccando indirettamente il caso Pensioni lavoratori precoci) ne ha sottolineato ancora una volta l’assoluta ‘intoccabilità’.
Contrari al Padoan pensiero i sindacati, con CGIL e UIL a chiedere in particolare una riconsiderazione dei requisiti previsti dalla stessa Legge Fornero e il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che da tempo ha pronta una ricetta alternativa alla riforma dell’ex ministra: uscita a 62 anni di età più 35 anni di contributi, configurazione di Quota 100 o in alternativa uscita fissata a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Il pensiero espresso da Padoan ha però ‘illustri sostenitori’, anzi il più illustre, ovvero il Premier Renzi, sicuro di come al momento la Legge Fornero costituisca ‘la sola via possibile’.