Continua a mantenersi elevata la tensione sul capitolo della previdenza, nonostante le misure recentemente approvate in Senato con la legge di stabilità 2015. Il Governo Renzi ha posto rimedio a diverse situazioni di disagio tramite la concessione della pensione anticipata, come nel caso dei lavoratori precoci, che potranno ottenere la quiescenza da qui al 2017 senza le penalizzazioni anagrafiche ed economiche previste in precedenza con la legge Fornero. Ma nonostante gli sforzi bipartisan per migliorare l'accesso alla previdenza a tanti lavoratori disagiati (si ricordi ad esempio la sesta salvaguardia parlamentare in favore di moltissimi lavoratori esodati), resta ancora molto da fare per cercare di normalizzare la situazione.

Damiano invita il Governo Renzi all'approvazione di misure definitive nel 2015 per la previdenza

Preso atto dei passi in avanti importanti fatti recentemente, è necessaria una vera e propria sanatoria strutturale a soluzione definitiva dei tanti problemi emersi in seguito alla riforma previdenziale del 2011. "Siamo soddisfatti [...] ma ora si lavori sulle Pensioni flessibili" ha affermato Cesare Damiano, Presidente della Commissione lavoro alla Camera. L'idea sarebbe quella di concedere una pensione anticipata ai lavoratori disagiati in grado di coprire almeno un arco temporale di 36 mesi: in questo modo si potrebbe finalmente offrire un'uscita definitiva alla maggior parte dei pensionandi, tra cui vi sono ancora molto esodati che non rientrano nella sesta salvaguardia, quota 96 della scuola, persone che hanno svolto lavori usuranti e disoccupati troppo giovani per accedere all'Inps con le regole attuali.

Tra le tante proposte in discussione, il Governo starebbe valutando assieme all'Inps l'idea di un prestito pensionistico, mentre i lavoratori sembrano apprezzare maggiormente la quota 100. Quest'ultima permetterebbe la quiescenza sommando età anagrafica e contributiva, ad esempio si potrebbe andare in pensione con 38 anni di versamenti e 62 anni di età.

Da gennaio 2016 scattano i nuovi requisiti anagrafici, in pensione 5 mesi più tardi

Nel frattempo arriva la conferma dell'adeguamento anagrafico per le future prestazioni dell'Inps, che scatterà a partire dal primo gennaio 2016. Nella pratica, i lavoratori dovranno maturare quattro mesi in più per poter far fronte al meccanismo di adeguamento d'accesso al sistema previdenziale sulla base della speranza di vita.

Per fare degli esempi pratici, la pensione di vecchiaia si potrà ottenere con 66 anni e 7 mesi di età, mentre per l'anticipata saranno richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne).

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