Sono stati principalmente tre i punti cardine elaborati dalla Commissione bilancio del Senato in vista del passaggio parlamentare della legge di stabilità 2015. Il primo riguardava una sostanziale conferma dei provvedimenti già approvati alla Camera dei Deputati, con particolare riferimento ai lavoratori precoci e al tetto posto sui lavoratori pubblici con Pensioni d'oro, per evitare che questi cumulino ingiustamente i vantaggi del contributivo e del retributivo. Il secondo prevede la sostanziale conferma della normativa che ha deciso l'aumento dell'imposizione a carico dei fondi pensione privati e delle casse previdenziali.

Il terzo punto riguarda il rigetto degli emendamenti relativi ai quota 96 della scuola, che resteranno ancora bloccati tra i banchi fino al raggiungimento dei requisiti formali decisi dalla Fornero.

Fondi pensione e casse professionali: si conferma l'aumento, ma arriva apertura a credito d'imposta

Riguardo la vicenda dei fondi pensione, il Governo Renzi ha maturato la decisione di confermare l'aumento delle aliquote applicate sui rendimenti, equiparandole a tutti gli effetti alle altre rendite finanziarie. L'aliquota applicata alla previdenza integrativa passa così dall'11,5% al 20%, mentre le casse professionali passano al 26% d'imposizione. L'unica consolazione per i gestori di fondi e i lavoratori che hanno deciso di aderire al secondo pilastro previdenziale resta il fatto di poter ottenere un credito d'imposta sul risultato netto maturato, qualora i capitali dei pensionandi siano investiti nell'economia italiana.

Quota 96 della scuola: no al prepensionamento, si prosegue con il piano #labuonascuola

Non si è trovata invece la quadra nella Commissione bilancio al Senato per quanto riguarda la posizione dei lavoratori Quota 96 della scuola. L'emendamento presentato dal Movimento 5 stelle è stato infatti rigettato, tanto che un'eventuale soluzione è al momento rimandata al 2015.

Secondo diversi esponenti del partito di maggioranza, nel prossimo anno dovrebbe arrivare una soluzione strutturale ai problemi derivati con l'implementazione della legge Fornero del 2011. In quell'occasione gli insegnanti e i lavoratori ATA potrebbero trovare le modalità utili alla quiescenza; nel frattempo saranno destinati a mansioni scolastiche interne diverse dall'insegnamento, in modo da sgravarli dalle attività maggiormente onerose.

Restano infine confermati gli altri interventi correttivi sul sistema previdenziale che il Governo Renzi ha portato avanti alla Camera dei deputati, di cui abbiamo già parlato all'inizio dell'articolo. Ora non resta che attendere la votazione in Senato della legge di stabilità 2015, un passaggio che comunque l'esecutivo vorrebbe chiudere nel più breve tempo possibile, salvo sorprese durante la votazione. Come sempre, vi invitiamo a farci sapere cosa ne pensate tramite i commenti sul sito; se invece desiderate ricevere le ultime news in merito alla previdenza, potete utilizzare il comodo pulsante "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.