Le norme sul sistema pensionistico italiano, che fossero materia di condivisione ma anche di scontro, è ormai cosa accertata. Le ragioni della condivisione sono facilmente comprensibili. Esse hanno la loro ragion d'essere nel riconoscimento della rigidità e della poca flessibilità. Riconoscimento e condivisione che sono stati manifestati da parte dei partiti, dei sindacati, di singoli esponenti del mondo civile e istituzionale fin dal loro concepimento con il governo Monti nel dicembre 2011.

Quali i "derivati" della legge Fornero?

Tutti, in questi anni ma in particolare in questi ultimi mesi, hanno evidenziato i "mostri" generati e concepiti dalla riforma Fornero.

Mostri che prendono il nome di esodati, di quota 96 scuola, di lavoratori precoci. Tutti ne hanno denunciato le storture, le ingiustizie, gli errori.

Ma i risultati, al di là delle denunce, quali sono stati? Cosa si è fatto di concreto per porre fine a simili brutture del sistema pensionistico italiano? Si è vero si sono prodotte sei salvaguardie per gli esodati, ma non si è affrontato il problema alla radice. Tant'è che gli esodati continuano ad esistere ed a rigenerarsi, fino a quando non si procederà ad una riforma radicale, che rivoluzioni il sistema pensionistico. E per quota 96 scuola? Per quegli operatori scolastici che per un errore sono rimasti al lavoro, cosa si è fatto oltre le promesse e le false illusioni, al di là di amare delusioni e ed attese ingannevoli?

E per i lavoratori che svolgono lavori usuranti? Nulla oltre le promesse.

Quale ricetta per debellare la malattia?

Tutti condividono le storture, le ingiustizie, gli errori. La condivisione è unanime. Ma nel momento in cui ci si unisce nella condivisione, ci si divide nella "ricetta" per affrontare e debellare la malattia.

Non si riesce a trovare la medicina giusta, digeribile e salutare per tutti. Ci ha provato Cesare Damiano, Presidente della Commissione lavoro della Camera, con la proposta "quota 100", forse la più credibile ed applicabile; ci ha provato lo stesso commissario dell'Inps Tiziano Treu con il "prestito pensionistico"; ci stanno provando un po' tutti con proposte mirate a salvaguardare determinate categorie.

Ma nulla di fatto. La materia pensionistica unisce negli intenti, pur nobili, ma divide nei fatti. La legge di stabilità è alle porte. Si pensa addirittura che possa essere "partorita" entro fine settimana. Sotto l'albero natalizio ci sarà il regalo per milioni di italiani in attesa di essere pensionati o dovremo aspettare l'uovo di Pasqua con dentro il Referendum abrogativo della legge Fornero?