Dopo la lunga discussione in Senato, arriva finalmente l'approvazione della legge di stabilità 2015 e con essa arrivano anche i commenti dei vari esponenti politici. Tra di loro, uno degli Onorevoli che si sta spendendo maggiormente per il tema dei lavoratori disagiati è sicuramente Cesare Damiano, che attualmente occupa il posto di Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Il suo giudizio sul testo della legge appena approvata in Senato è positivo, ma non completamente visto che mancherebbero all'appello ancora tantissimi lavoratori in difficoltà e in attesa di una qualche misura sanatoria o di pensione anticipata, per poter finalmente accedere all'Inps.

Gli inviti di Cesare Damiano al Governo ad un'azione di riforma strutturale della previdenza

Più volte in passato l'ex Ministro del Lavoro era intervenuto con richiami al Governo per una maggiore flessibilizzazione nell'uscita dal lavoro, oltre che con proposte molto concrete: tra le ultime ricordiamo l'apprezzatissima quota 100, che dovrebbe permettere ai lavoratori il prepensionamento sommando i contributi versati e l'età anagrafica: ad esempio, seguendo tale formula si potrebbe ottenere la quiescenza con 60 anni di età e 40 anni di contributi. Purtroppo fino ad ora ogni tentativo di riformare la previdenza in modo strutturale è stato vano, perché si scontrava sistematicamente con il difficile reperimento delle coperture di bilancio ed il no dei tecnici addetti al controllo dei conti pubblici.

Le dichiarazioni di Damiano in seguito all'approvazione della legge di stabilità 2015 in Senato

Dopo l'approvazione della legge di stabilità in Senato, Damiano ha affermato di attendersi un cambio di strategia dal Governo: si tratta in effetti all'ennesimo richiamo per una riforma previdenziale che possa definirsi finalmente strutturale o definitiva: "siamo soddisfatti [...] ora ci aspettiamo che il Governo voglia presentare una proposta per garantire maggiore flessibilità in uscita ai lavoratori che hanno perso il posto, ma non hanno raggiunto i requisiti previdenziali".

Sono tantissimi i casi che potrebbero trovare soluzione grazie ad una misura generalizzata, basti pensare agli esodati che non sono rientrati nella sesta salvaguardia parlamentare, ai quota 96 della scuola, a chi ha svolto lavori usuranti e a tutti coloro che in seguito alla legge Fornero sono rimasti bloccati fuori dal nostro istituto pubblico di previdenza.

Non resta che attendere i prossimi mesi per vedere se i propositi di Damiano saranno effettivamente seguiti dall'attività dell'esecutivo.

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