Prosegue senza esclusione di colpi il dibattito relativo a pensione anticipata 2015 e prepensionamento; a tenere ancora banco sono le dichiarazioni rilasciate la settimana scorsa dal ministro del lavoro Giuliano Poletti, che parlando di pensione anticipata 2015 e previdenza ha sottolineato l'assoluta necessità di un intervento di riforma, una manovra onnicomprensiva insomma che possa escludere il sorgere di un problema sociale. Nonostante le parole del responsabile del Welfare possano tendere al positivo giunge quest'oggi la reazione dell'Anief, l'associazione sindacale professionale, che denuncia quello che viene definito 'il bluff' di Renzi sulle Pensioni: a finire nel mirino dell'Anief la disposizione approvata dal governo ai margini della Legge di Stabilità e relativa alla cancellazione della penalizzazioni fino al 2017 per chi accede alla pensione anticipata prima del raggiungimento del requisito anagrafico minimo.

Per il Presidente Marcello Pacifico, l'Esecutivo non ha cancellato nulla ma solo 'bypassato' per due anni un problema che dal 2018 si ripresenterà tale e quale a prima. Anche gli altri sindacati dal canto loro continuano a pressare Renzi e il suo governo chiedendo nuove forme di pensione anticipata 2015 e maggiore attenzione ai problemi di natura previdenziale.

Pensione anticipata e di vecchiaia 2015, Quota 100 e uscita a 62 anni: il bluff di Renzi - Requisiti vanno resi meno stringenti

A fungere da spartiacque decisivo del dibattito previdenziale il pronunciamento della Corte Costituzionale, che la scorsa settimana ha respinto il referendum pro abrogazione della Legge Fornero giudicandolo inammissibile; da quel momento il dibattito si è acceso in maniera più che mai veemente, con pensione anticipata 2015 e pensione di vecchiaia ad essere finiti nel 'calderone' delle polemiche. Oltre alla questione del pensionamento anticipato rileva infatti quella connessa all'età pensionabile e dunque ai requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia 2015: ad oggi agli uomini servono 66 anni e 3 mesi che diventeranno però 66 anni e 7 mesi dal 2016, mentre alle donne servono 66 anni e 3 mesi (66 anni e 7 mesi dal 2016), 64 anni e 9 mesi (66 anni e 1 mese dal 2016) e 63 anni e 9 mesi (65 anni e 7 mesi dal 2016) se impiegate rispettivamente nel settore pubblico, in quello del lavoro autonomo o nel comparto privato. 'Bisogna ripristinare una certa flessibilità in uscita e tenere conto che non tutti i lavori e non tutti i lavoratori sono uguali. Le persone hanno esigenze differenti e a 67 anni è diverso stare seduti ad una scrivania o salire su un'impalcatura - ha dichiarato il leader della CISL Annamaria Furlan parlando di pensione anticipata 2015, pensione di vecchiaia e previdenza - Bisogna far sì che sia possibile andare in pensione dopo un certo numero di anni di contribuzione, in combinazione ad una certa età'.



E mentre l'Anief parla di bluff di Renzi e il leader CGIL Susanna Camusso non esita a sottolineare come sia 'difficile essere ottimisti con un governo come quello guidato da Renzi', tra le Aule di Palazzo Chigi si continua a discutere dei possibili interventi di riforma in tema di pensione anticipata 2015 e prepensionamento. Le ipotesi più probabili rimangono quelle a firma Cesare Damiano, che da un lato spinge per Quota 100 quale soglia di accesso al pensionamento anticipato da raggiungersi come risultante della somma tra età anagrafica e età contributiva e dall'altro continua a proporre un'uscita fissata per tutti a 62 anni di età con un minimo di 35 anni di contributi. In ambo due i casi il problema è di natura economica: vanno trovate adeguate risorse altrimenti nulla sarà possibile. Seguiremo tutti gli sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.