I riflettori sono tutti puntati sulla grande novità del 2015: la pensione anticipata senza limiti d'età. Chi potrà ricevere dal 1/1/ 2015 l'assegno pieno? Per quanto tempo varrà lo stop delle penalizzazioni sulla quiescenza, la novità riguarderà tutti? Iniziamo col dire che in Legge di Stabilità è stato approvato l'emendamento a firma Gnecchi-Damiano grazie al quale tutti i lavoratori che accederanno alla pensione avendo maturato i requisiti contributivi richiesti per legge (41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi gli uomini) non subiranno più penalizzazioni sull'assegno pensionistico indipendentemente dall'età a cui accederanno alla quiescenza.

La conferma ufficiale giunge col messaggio Inps 417/2015: dal 1 gennaio 2015 fino al 31/12/2017 coloro che matureranno i requisiti contributivi suddetti, potranno accedere alla pensione anticipata prima dei 62 anni senza subire alcuna decurtazione.

L'Inps ufficializza dunque la modifica normativa rispetto all'articolo 24 del decreto legge numero 201 del 2011, convertito con modificazioni dalla legge n.214 del 2011, la c.d manovra Salva Italia, che aveva stabilito che dal 1/1/2012 si poteva accedere alla pensione anticipata solo subendo decurtazioni del 1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni e del 2% su ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni.

Ultime news Pensione anticipata senza limiti d'età: i dubbi dei lavoratori

Ora i dubbi restano su tre fronti:

  1. Cosa accadrà dopo il 2018?

  2. Coloro che sono già andati in pensione con i requisiti richiesti per legge, ma prima dell'attuale modifica alla manovra Salva Italia potranno godere delle depenalizzazioni dal 2015 in poi?

  3. Coloro che matureranno i requisiti entro il 31/12/2017, ma che decideranno di restare al lavoro, ad es per altri 2 anni, al momento del calcolo della quiescenza andranno incontro nuovamente alle penalizzazioni se hanno meno di 62 anni o farà fede la data in cui i requisiti sono stati maturati?

Per quanto concerne il primo punto, se non vi saranno specifiche ulteriori si ipotizza che purtroppo chi maturerà i requisiti dopo il 31/12/2017 andrà nuovamente incontro alle penalizzazioni del 2% e dell'1% se non avrà ancora i 62 anni d'età, la manovra ha dunque effetto temporaneo e salva quei lavoratori precoci che avranno la fortuna di maturare i requisiti entro dicembre 2017.

Ricordiamo inoltre che dal 2016, per l'innalzamento della speranza di vita, i requisiti contributivi diverranno: 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Coloro che sono andati in pensione anticipata prima del 1/1/2015 al momento hanno visto decurtato il loro assegno in base all'età anagrafica, essendoci però un precedente è possibile che l'Inps decida di depenalizzare gli assegni dal prossimo gennaio.

Con il messaggio 5280/2014 l'Inps aveva ammesso al ricalcolo quegli assegni decurtati sulla base di periodi contributivi poi 'depenalizzati' da disposizioni di legge. Si resta in attesa di una risposta ufficiale ma si spera nel ricalcolo dell'assegno.

Per quanto concerne il terzo punto la risposta dovrebbe essere negativa, l'assegno non dovrebbe comunque subire decurtazioni in quanto i requisiti richiesti sono stati maturati entro il limite previsto per legge. L'Inps però dovrà fare chiarezza sui diversi dubbi, restiamo dunque in attesa di maggiore specifiche riguardanti il tema della pensione anticipata senza limite d'età.