Il mese di gennaio è stato adrenalinico per moltissimi lavoratori e disoccupati in attesa di risposte sulla propria delicata situazione di stallo. Le novità che hanno accompagnato questa tematica nelle ultime settimane sono state numerose, ma tra tutte ancora manca la tanto attesa notizia di uno strumento flessibile che permetta l'accesso anticipato all'Inps, così da far venire meno l'estrema rigidità del sistema introdotta con la legge Fornero nel 2011. Proprio quest'ultima è stata oggetto di critiche praticamente bypartisan fin dal primo momento della sua introduzione, ma quando si tratta di passare ai fatti sembra ormai una torre inespugnabile.

Ne risulta l'ennesima prova la recente decisione della Corte Costituzionale sul referendum abrogativo proposto contro la legge Fornero, che ha ritenuto inammissibile il quesito posto dalla Lega Nord. Il Governo ha risposto all'evento con le parole del Ministro Poletti, riferendo di nuovi strumenti normativi allo studio, ma spiegando anche che la priorità nelle prossime settimane andrà alla riforma del lavoro e non a quella delle Pensioni.

Presidenza Boeri e ipotesi di flessibilità: gennaio 2015 potrà rappresentare un punto di svolta?

Eppure (nonostante la situazione) alcuni elementi di discontinuità rispetto a quanto avvenuto nel passato possono essere rilevati in questo primo mese dell'anno.

Tra tutti spicca sicuramente la nomina dell'Economista Tito Boeri alla Presidenza dell'Inps; le sue tesi sulla necessità di equilibrare il sistema previdenziale tanto in senso verticale (ovvero tra generazioni) quanto orizzontale (cioè riducendo la sperequazione) sono ben note a tutti. Difficile capire se sarà messo in grado di sbloccare effettivamente la situazione, visto che dalla politica è arrivata qualche resistenza alla sua nomina.

Il Parlamento subito dopo la metà di gennaio aveva espresso delle perplessità per il profilo tecnico di Boeri, domandando chiarimenti che sembrano essere arrivati nella giornata di ieri, quando il Neo Presidente ha risposto alle domande della Commissione Lavoro. Secondo quanto è possibile dedurre dai suoi scritti precedenti, l'economista della Bocconi potrebbe essere orientato a slegare il pensionamento dei lavoratori dai vincoli di età anagrafica, attraverso un meccanismo di ricalcolo contributivo della mensilità erogata.

Su questa base, negli scorsi giorni anche Poletti avrebbe parlato di prestito pensionistico o di altri strumenti similari.

Damiano torna a chiedere pensione anticipata con Quota 100: sostegno dei sindacati

Stante la situazione, degli effettivi progressi sul tema della pensione anticipata potrebbero finalmente arrivare dalla metà del mese prossimo, quando la nomina di Boeri verrà ratificata ufficialmente. Nel frattempo, dal Parlamento è tornato a farsi sentire il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, che ha chiesto all'esecutivo di riconsiderare l'introduzione della pensione anticipata con quota 100: il meccanismo prevede di permettere la quiescenza attraverso la somma dell'età anagrafica con il periodo di contribuzione.

Ad esempio, per raggiungere la quota 100 si potrebbero sommare 58 anni di età e 42 anni di versamenti, oppure 59 anni di età e 41 anni di versamenti, e così via. Un'ipotesi che incontra tutt'ora i giudizio positivo di molti lavoratori e di una parte dei sindacati.

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