Potrebbero presto giungere importanti novità in merito a previdenza e riforma pensioni 2015: come già anticipato la scorsa settimana, il meeting italo-tedesco che ha visto protagonisti Angela Merkel e Matteo Renzi ha contribuito a gettare le basi di una profonda sinergia mirata ad una costruzione condivisa della riforma delle Pensioni 2015 in fase di elaborazione da parte del governo italiano. L'ex sindaco di Firenze, così come il ministro del lavoro Poletti, ha già sottolineato come l'Esecutivo lavorerà per prevedere nuove norme in deroga alla Legge Fornero, ma per compiere un percorso del genere ha bisogno dell'appoggio dell'UE anche e soprattutto perché grazie alla stessa Legge l'Italia risparmierà oltre 80 miliardi di euro sino al 2021.

Più che una norma di sistema del comparto previdenziale la Legge Fornero negli anni è diventata una sorta di legge di bilancio, un 'uso' certamente improprio che oggi ha condotto a degli squilibri che il sistema Italia non può più sopportare. L'incontro Renzi-Merkel della scorsa settimana può essere definito come una sorta di fase uno, un passo preliminare cui sta facendo seguito in queste ore un secondo step: rappresentati della Commissione UE e della BCE sono infatti giunti in Italia per valutare lo stato delle manovre attuate dal nostro paese e per discutere della riforma delle pensioni 2015 che verrà attuata nelle prossime settimane. Mantenersi entro certi limiti di spesa sarà fondamentale per continuare a ridurre gli squilibri macroeconomici presenti nel nostro paese.

La riforma delle pensioni 2015 verrà dunque scritta a due mani con Italia e UE a tessere le fila del provvedimento?

Riforma pensioni 2015 e programma Renzi-Merkel: Commissione UE in Italia, svolta storica - Positiva la valutazione dell'Europa, Padoan incontra la delegazione

E' molto complesso dare una riposta alla domanda che ci siamo posti pocanzi: di certo l'UE non si limiterà ad una semplice azione di monitoraggio e controllo ma andrà oltre, anche e soprattutto perché gran parte degli squilibri economici risolti dal nostro paese - fanno sapere da Bruxelles - dipendono dal progressivo abbassamento del monte spese previdenziale alimentato in questi anni. Adesso però ci sono da valutare anche i costi sociali, ecco che la riforma delle pensioni 2015 dovrà essere costruita in modo tale da considerare quest'ultimi in un'ottica di sostenibilità economica. Renzi vorrebbe innanzitutto avere la possibilità di neutralizzare le spese degli investimenti produttivi rispetto ai calcoli del deficit statale, misura che già quest'anno potrebbe garantire all'Italia una cifra dai 4 ai 6 miliardi di euro. Dopo il si della Merkel potrebbe arrivare anche quello della Commissione UE, recatasi in visita in Italia nell'ambito del MIP (Macroeconomic imbalances procedure), un progetto che mira a valutare periodicamente ogni singolo paese circa le riforme attuate per superare gli squilibri economici cui si faceva cenno pocanzi.



La delegazione, che si tratterà in Italia sino a domani, si è già detta sbalordita dai passi in avanti compiuti dall'Italia: l'ultimo sep della visita consisterà in un colloquio con il Responsabile del MEF, Pier Carlo Padoan, che illustrerà le mosse per l'immediato futuro e i primi progetti stilati a lungo termine. All'orizzonte si prospetta dunque una svolta storica, con la longa manus dell'UE che accompagnerà l'iter di riforma delle pensioni 2015 attuato dallo stato italiano offrendo qua e là gli opportuni suggerimenti. A questo punto vorremmo coinvolgervi chiedendovi se vi convince un iter di questo tipo, con Italia e UE fianco a fianco nel processo di costruzione della riforma delle pensioni 2015. Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi vi invitiamo invece a cliccare il tasto 'Segui' poco sopra il titolo dell'articolo.