La nomina dell'economista bocconiano Tito Boeri a nuovo presidente dell'Inps oggi (martedì 27 gennaio) all'esame delle commissioni Lavoro della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica rispettivamente presiedute da Cesare Damiano (Pd) e Maurizio Sacconi (Ncd) dove prosegue anche l'esame dei primi due decreti attuativi del Jobs act sui nuovi ammortizzatori sociali e sul contratto a tutele crescenti introdotti nella legge delega sul lavoro del Governo Renzi. Il parere delle commissioni, in entrambi i casi, è obbligatorio ma non vincolante.

Già contestata a Montecitorio la nomina di Boeri per la presunta mancanza dei requisiti di esperienza manageriale previsti dalla legge. Per quanto riguarda la nomina di Boeri, in ogni caso, dovrà essere formalizzata con un decreto del nuovo presidente della Repubblica.

Riforma pensioni 2015, oggi audizione del neo presidente Inps Tito Boeri

Intanto, oggi a partire dalle ore 14, la commissione Lavoro di Montecitorio, nel contesto dell'esame della proposta di nomina da parte del consiglio dei ministri del nuovo presidente dell'Inps svolgerà l'audizione informale del professor Tito Boeri. L'appuntamento parlamentare sarà trasmesso in diretta streaming sulla webtv della Camera dei Deputati presieduta da Laura Boldrini, secondo quanto è stato comunicato con una nota dall'ufficio stampa di Montecitorio.

L'economista bocconiano chiamato dal premier Matteo Renzi alla guida dell'Inps, le cui posizioni sono critiche nei confronti della legge Fornero, illustrerà le sue proposte di riforma pensioni 2015 e il suo programma per rinnovare l'Istituto nazionale di previdenza sociale. Tra le proposte avanzate da Boeri nei mesi scorsi quella della "staffetta generazionale" non fondata sull'idea che per dar lavoro ai giovani sia necessario "toglierlo" agli anziani mandandoli in pensione anticipata con le penalizzazioni ma "servirebbe invece - ha scritto Boeri su lavoce.info - una nuova distribuzione dei trasferimenti pubblici e una riduzione del carico fiscale sul lavoro.

Si potrebbe iniziare riducendo in piccola parte - i benefici previdenziali - ha aggiunto l'economista bocconiano a chi detiene una pensione di anzianità e ha beneficiato di tassi di rendimento elevati sui contributi versati".

Riforma lavoro 2015, decreti Jobs act in commissione alla Camera e al Senato

Mentre nel contesto dell'esame del Jobs act sono previste oggi in commissione Lavoro alla Camera le audizioni informali dei rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali italiane: la Cgil di Susanna Camusso, la Cisl di Annamaria Furlan, l'Uil di Carmelo Barbagallo e l'Ugl di Paolo Picone.

"Grazie all'intervento della Cisl si sono evitati alcuni errori - sostiene Annamaria Furlan parlando del Jobs act -, come i licenziamenti economici per scarso rendimento o la clausola di opting out - sottolinea la leader della Cisl - che avrebbe vanificato la reintegra. Ora chiediamo modifiche - aggiunge - sui licenziamenti collettivi". Mente sulla riforma Pensioni 2015 "occorre invece ripristinare una certa flessibilità in uscita. Bisogna rendere possibile andare in pensione dopo un certo numero di anni di contribuzione, in combinazione a una certa età". Secondo la dirigente sindacale occorre "ripristinare il sistema delle quote ed incentivare le 'staffette' - spiega la Furlan - tra un lavoratore anziano che passa a part-time e un giovane che entra in azienda ed impara un mestiere".