Il tanto atteso Jobs Act è attualmente sottoposto all'approvazione del Consiglio dei Ministri che, venerdi 20 febbraio, ha già approvato quattro dei suoi decreti legislativi. Tra questi, la Riforma dei contratti che porterà dei grandissimi cambiamenti in materia di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto. Tali contratti, fatta eccezione per particolari tipologie di lavoro (il call center per esempio) o di lavoratori (es: i professionisti iscritti agli ordini) sono destinati a scomparire non appena il provvedimento entrerà in vigore, ossia verso maggio/giugno 2015.

Per quanto riguarda, invece, i contratti attualmente in vigore, questi sono da considerare validi fino alla scadenza fissata, durante l'anno 2015 e, dal primo gennaio dell'anno prossimo, verranno trasformati in contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, nel caso il contratto in questione sia stato stipulato per «prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, di contenuto ripetitivo e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro».

Restano esclusi da tale trasformazione, e dovranno quindi essere considerati ancora "a collaborazione", i seguenti contratti:

  • collaborazioni per le quali gli accordi collettivi stipulati dai sindacati prevedono discipline specifiche, è il caso del call center.
  • collaborazioni stipulate con professionisti iscritti all'albo.
  • collaborazioni con delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate a federazioni sportive nazionali.

Tali e tanti cambiamenti però, devono essere considerati validi soltanto per il datore di lavoro e imprese del privato: per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, tutto resta invariato fino al 2017, in attesa della creazione di norme specifiche in materia.

Com'è possibile immaginare, al fine d'incrementare ed incoraggiare il cambio dei contratti, non saranno soltanto i lavorati ad avere il loro tornaconto ma anche le imprese. Il datore di lavoro che cambia le collaborazioni coordinate e continuative, anche a progetto, e le collaborazioni con titolari di partia IVA in contratti a tempo indeterminato durante l'anno 2015, vede estinguere in automatico tutte le violazioni commesse in ambito contributivo, assicurativo e fiscale, a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni:

  1. Il neo assunto sottoscrive atti di conciliazione, con riferimento a tutte le possibili pretese riguardanti la qualificazione del precedente rapporto di lavoro (quello a collaborazione per intenderci).
  2. Nei 12 mesi successivi alla stipula del nuovo contratto il lavoratore non può essere licenziato, fatta eccezione per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo.