Prosegue senza sosta il lavoro del comitato opzione donna con l'intento di indire una class action contro l'Inps, reo di aver arbitrariamente sospeso la possibilità di accesso alla stessa opzione donna per l'anno in corso. Il caso connesso alle pensioni 2015 con opzione donna va avanti da mesi, con gli ormai famosi pronunciamenti emessi dall'INPS ad aver (per il momento) inibito ad oltre 7mila lavoratrici la possibilità di accedere alla stessa opzione donna, l'istituto che consente di adire al pensionamento una volta raggiunti i 57 o 58 anni di età più 35 di contributi.

Le rivendicazioni del Comitato di Daniella Maroni sono ormai note: l'idea è quella ottenere la possibilità di fruizione dell'istituto anche in questo 2015, obiettivo per perseguire il quale lo stesso movimento continua a proporre un'importante opera di divulgazione. Una delle ultime novità riguarda l'obbligo per tutte le lavoratrici che intendano partecipare alla class action di presentare domanda di pensionamento all'INPS, step questo che inaugurerà un periodo di attesa nella speranza che il TAR del Lazio possa decidere in senso positivo riguardo alla richiesta di concessione della tanto attesa proroga. Una delle criticità connesse alle Pensioni 2015 con opzione donna consiste nel particolare sistema calcolo degli assegni cui si avrà diritto, una procedura che si avvarrà del metodo cosiddetto contributivo.



Pensioni 2015 con opzione donna, calcolo sistema contributivo e penalizzazioni: occhi puntati sulla class action contro l'INPS

E' stata la Legge Fornero ad introdurre il sistema di calcolo contributivo pro rata con ciò decretando che i 'nuovi pensionati' riceveranno un ammontare fondamentalmente calcolato sui contributi versati. Al momento della ricezione della pensione dunque la dote accumulata da ogni lavoratore si trasformerà in una rendita mensile alla quale verrà applicato un coefficiente che dipende dall'età e dalle aspettative di vita. Le pensioni 2015 con opzione donna si avvarranno dunque di un montante contributivo individuale costituito dagli accantonamenti dei contributi annuali ai quali verrà applicato il cosiddetto coefficiente di trasformazione. Per comprendere il meccanismo di calcolo contributivo bisogna in definitiva tenere a mente che la somma accantonata per ogni anno di lavoro andrà rivalutata al tasso di capitalizzazione, operazione questa che consentirà di ottenere il lordo spettante. Una volta ottenuto il lordo bisognerà lavorare al calcolo della percentuale netta reperibile applicando le aliquote di computo sul reddito imponibile. La procedura non è per nulla semplice, il consiglio è dunque quello di rivolgersi a tecnici INPS o ai patronati abilitati. Inutile ricordare come il sistema di calcolo contributivo preveda delle penalizzazioni rispetto al metodo di calcolo retributivo di una quota variabile che oscilla dal 15 al 33%, uno scotto non da poco che le lavoratrici interessate alle pensioni 2015 con opzione donna sono più che disposte a pagare. Il punto di riferimento rimane la pagina Facebook del comitato opzione donna, che ad oggi vanta più di 2600 iscritti: l'alternativa è quella di contattare il leader del movimento Daniella Maroni, sempre più impegnata sul fronte di una rivendicazione che sa di diritto per le donne e di dovere per le istituzioni. A questo punto non resta che seguire l'evolversi degli eventi connessi alla class action in via di definizione contro l'INPS: se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.