Tra le novità introdotte dall'ultima legge di Stabilità, c'è anche il blocco delle assunzioni e l'annullamento delle graduatorie degli "idonei" ai concorsi statali. Sono quasi 85 mila, non sono vincitori di concorso, ma lo hanno comunque superato, conquistandosi la qualifica di "idonei" e l'ingresso in una graduatoria che avrebbe dovuto consentirgli, prima o poi, l'accesso all'agognato posto statale.

Statali e legge di Stabilità: le promesse mancate

La novità introdotta dalla legge di Stabilità, che rappresenta una vera e propria beffa per chi è inserito nelle graduatorie degli idonei, è figlia diretta dell'abolizione delle Province che ha generato un esercito di 20.000 dipendenti delle amministrazioni provinciali per ricollocare le quali è stato deciso il blocco delle assunzioni fino a tutto i 2016.

Proprio nel 2016 scadranno le 9.225 graduatorie derivate da vecchi concorsi statali, da dove si sarebbe dovuto attingere nuovo personale per far fronte al turnover delle amministrazioni statali. Una beffa che si pensava sarebbe stata risparmiata a chi da anni è in attesa di una chiamata, anche perché c'era stata la precisa assicurazione dal parte del ministro della Funzione pubblica Madia che sarebbero state "tutelate le aspettative degli idonei prima di procedere a nuove assunzioni".

Statali e legge di Stabilità: la mobilitazione degli "idonei"

Il blocco delle assunzioni per gli statali previsto dalla legge di Stabilità, va nella direzione opposta rispetto alle rassicurazioni del ministro Madia, spingendo diversi comitati, che raggruppano i quasi 85 mila idonei, ad organizzare a Roma una mobilitazione per mercoledì 11 febbraio davanti a Montecitorio.

La protesta è partita dai social network attraverso gli hashtag #idoneiinpiazza2015, #piùsicurezza e #nobloccoassunzioneidonei e vedrà scendere in piazza "idonei" che hanno superato concorsi in diversi settori dell'amministrazione statale, inclusi chi ha partecipato ai concorsi per allievi marescialli carabinieri e per 650 allievi agenti di polizia nel 2014.

Si prevede, inoltre, che la battaglia degli idonei possa proseguire nelle aule dei tribunali per la valanga di ricorsi alla Corte di giustizia europea. Si contesta la violazione del "principio di non discriminazione" per la proroga delle graduatorie concessa dal governo solo per il settore dei Beni Culturali.