Dal 1° maggio prossimo entrerà a pieno regime la nuova indennità di disoccupazione Naspi, ovvero la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego, che rimpiazzerà le attuali indennità Aspi e Mini Aspi, in vigore fino al 30 aprile. La nuova disoccupazione Naspi è stata pensata per tutti i lavoratori dipendenti, escludendo quelli a tempo indeterminato del settore pubblico e gli operai agricoli sia a tempo determinato che indeterminato.

Si terrà conto, dunque, dello stato di disoccupazione derivante dalla perdita involontaria del posto di lavoro che avvenga in una data non precedente al 1° maggio: tale precisazione è necessaria per risolvere, in senso negativo, il seguente quesito: "Possono ricorrere alla Naspi i lavoratori che, avendo perso il lavoro prima del 1° maggio, si iscrivano al collocamento dopo tale data?"

Indennità di disoccupazione Naspi: si può richiedere per le dimissioni volontarie?

Potranno richiedere la Naspi anche i lavoratori che potranno vantare almeno 13 settimane contributive negli ultimi quattro anni e l'aver effettuato almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei precedenti 12 mesi la data d'inizio del periodo di disoccupazione.

Importante novità della Naspi è quella che prevede la possibilità che possano richiederla anche i lavoratori che abbiano dato le dimissioni per giusta causa e per i casi in cui la perdita del lavoro sia avvenuta per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro.

Indennità Naspi: come si calcola e quanto dura

Per quanto riguarda il calcolo dell'indennità mensile della Naspi, è necessario fare la somma delle retribuzioni imponibili Inps relative agli ultimi quattro anni diviso il numero delle settimane di contribuzione. Il risultato che si ottiene, dovrà essere moltiplicato per 4,33 che costituisce il coefficiente fisso. Se il risultato ottenuto è uguale o inferiore di 1.195 euro, l'indennità della Naspi da corrispondere al disoccupato dovrà essere pari al 75% di tale risultato.

Nel caso in cui il risultato dovesse essere superiore ai 1.195 euro, si procederà all'adeguamento, con un limite da non superare di 1.300 euro. E' importante ricordare che, a partire dal quarto mese e fino alla scadenza, l'importo della Naspi ricevuta dovrà essere decurtato del 3% mensile.

Per quanto riguarda la durata, la Naspi prevista dal Jobs Act verrà percepita dal disoccupato ogni mese per un numero di settimane uguale alla metà delle settimane di contribuzione relativa agli ultimi quattro anni: dunque, un dipendente che perda il lavoro, ma che negli ultimi quattro anni abbia lavorato ininterrottamente, percepirà la Naspi per 24 mesi. Tale durata è destinata ad essere decurtata a partire dal 2017: il massimo delle settimane indennizzabile sarà pari a 78 e, dunque, i mesi scenderanno al massimo a 18.