La Naspi e l'Asdi rappresentano i nuovi sussidi di disoccupazione entrati in vigore con il D. Lgs. n. 22 del 2015, il quale regola non soltanto i requisiti di accesso, il calcolo, l'importo e la durata del beneficio, ma determina anche quali siano le condizione attraverso le quali il beneficio può essere effettivamente fruito dal richiedente. Il lavoratore che si trova in stato di disoccupazione e che ha ottenuto la Naspi o l'Asdi può decadere dal beneficio a seguito i tre possibili "situazioni" che riguardano il rifiuto di partecipare ai programmi di reinserimento lavorativo, l'aver trovato una nuova attività lavorativa o l'aver raggiunto l'età pensionabile.

Requisiti Naspi 2015 e Asdi, i nuovi sussidi di disoccupazione

I requisiti d'accesso per la Naspi riguardano in primo luogo i beneficiari: potranno fare richiesta soltanto i dipendenti del comparto privato e di quello pubblico, questi ultimi solo se a tempo determinato, e soltanto se lo stato di disoccupazione è assolutamente involontario (dunque, sono esclusi dal beneficio i licenziamenti per motivi disciplinari). Bisogna, inoltre, che il richiedente abbia almeno 13 settimane di contributi e 30 giorni lavorativi negli ultimi 12 mesi prima dell'avvenuta disoccupazione.

I requisiti d'accesso all'Asdi sono differenti. I beneficiari di questo sussidio sono tutti coloro che, dopo il termine del periodo della Naspi, non sono riusciti a trovare un nuovo lavoro.

L'importo sarà calcolato nella misura del 75% sull'ultimo assegno Naspi. In realtà, lo stesso assegno Naspi cala del 3% ogni mese a partire dal quarto mese in cui lo si percepisce, riducendosi considerevolmente alla fine del periodo.

Naspi 2015 e Asdi, disoccupazione: quali sono i motivi di decadenza?

Il D. Lgs.

22/2015 ha anche chiarito quali sono le cause che possono portare all'esclusione e alla decadenza dai benefici della Naspi e dell'Asdi. Le motivazioni possono essere tre.

Ricerca di un nuovo lavoro. Un requisito fondamentale per la Naspi è che il beneficiario si attivi concretamente nella ricerca di una nuova occupazione.

Attivarsi concretamente significa che il lavoratore disoccupato deve partecipare a corsi e incontri finalizzati organizzati dai Centri per l'impiego e strutture affini. Le procedure non sono state definite con precisione dalla normativa e quindi è possibile che su questa questione sorgano contenziosi. Anche per l'Asdi vale lo stesso discorso, ma il percorso di riqualificazione lavorativa che si richiede è molto più dettagliato: in primo luogo la costituzione di un profilo professionale; poi partecipazione a percorsi e corsi di orientamento lavorativo anche al di fuori dei centri per l'impiego; infine l'accettazione delle proposte lavorative che giungano, qualora siano congrue con il profilo e il percorso.

Nuova attività lavorativa. Qualora il beneficiario della Naspi trovi un nuovo lavoro, può andare incontro a decadenza soltanto se esso presenta un contratto che supera i 6 mesi e il reddito complessivo supera 8.100 euro. Per l'Asdi non è prevista nel decreto alcuna decadenza in casi del genere. Saranno necessari chiarimenti da parte del legislatore.

Pensione. In caso di raggiungimento dei requisiti pensionistici sia la Naspi sia l'Asdi decadono. La pensione d'invalidità, invece, può essere fruita contemporaneamente.

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