Sembra ormai inevitabile che la questione delle lavoratrici che desiderano accedere nel 2015 all'opzione donna portino le proprie richieste alla prova di legittimità del Tar laziale. La situazione ha preso il via quando l'Inps, attraverso due apposite circolari, ha decretato come terminata la possibilità di ottenere l'uscita anticipata dal lavoro sulla base di due precisi parametri:

  • il ricalcolo contributivo della pensione secondo il montante effettivamente versato;
  • l'aver accumulato almeno 35 anni di versamenti e 57 anni di età (58 per le lavoratrici autonome).

Questa possibilità di prepensionamento era stata prevista con la legge n° 243/2004 (conosciuta anche come legge Maroni) e di fondo non dovrebbe risultare contraria alla linea di gestione adottata dal Neo Presidente Inps Tito Boeri, visto il meccanismo del ricalcolo contributivo. Ma a pesare sullo stop a cui hanno dovuto far fronte le lavoratrici vi sono probabilmente le mancate coperture di bilancio, che renderebbero di fatto inattuabile il proseguo di questa iniziativa.

Ricorso al TAR, si punta a depositare la richiesta entro la fine di marzo

Come abbiamo già accennato all'inizio dell'articolo, per cercare di ovviare alla situazione il Comitato Opzione Donne ha deciso di avviare una class action; al momento resta ancora possibile procedere con le adesioni, ma la richiesta dovrebbe essere depositata entro la fine del corrente mese. Restano inoltre sempre possibili le adesioni individuali, mentre per quanto riguarda il primo pronunciamento del tribunale, gli avvocati che seguono l'iniziativa contano di avere un primo riscontro già all'inizio della prossima estate. Resta inoltre la speranza delle lavoratrici su un possibile intervento extragiudiziale, visto che nel frattempo la questione potrebbe risolversi per via amministrativa. Bisogna infatti considerare che la vicenda resta aperta sul tavolo dell'Inps e del Ministero del lavoro dall'inizio dello scorso dicembre 2014.

Prosegue attività Commissione lavoro, allo studio tentativo di proroga su opzione donna

Nel frattempo l'Opzione donna è anche all'ordine del giorno della Commissione lavoro alla Camera, dove alcune esponenti del comitato hanno avuto un incontro informale con l'On. Renata Polverini. La parlamentare avrebbe ribadito la propria solidarietà verso la vicenda e l'impegno nel cercare di trovare una soluzione al problema del mancato pensionamento. Sulla questione si è impegnata anche l'On. Gnecchi, che già in passato si era spesa per cercare di intervenire per una risoluzione positiva delle richieste rimaste bloccate presso l'Inps, spiegando che ci sono diversi progetti di legge al riguardo. Tanto che il ddl ad opera del Presidente Damiano contenente una possibile misura di sblocco è stato già calendarizzato e sarà discusso entro la fine del mese corrente.

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