Prosegue senza apparente sosta il dibattito in tema di pensione anticipata 2015 e previdenza. Gli ultimi significativi interventi, neanche a dirlo, sono targati Cesare Damiano, che rivolgendosi al premier Renzi ha ribadito con forza la propria posizione circa il futuro percorso di riforma relegando per un istante in secondo piano il sistema a Quote (Quota 100 e Quota 97 le più 'sponsorizzate' dall'ex ministro) e ponendo l'accento sul ddl fermo in Commissione Lavoro. Ad affiancare Damiano il PCdI, entrato di recente nel dibattito previdenziale al pari di Maurizio Landini, leader della FIOM e guida della Nuova Coalizione Sociale.

Il pull di soggetti e attori politici che vanno ad interessarsi al processo di riassetto del comparto pensionistico cresce in definitiva di giorno in giorno, con il governo Renzi che appare accerchiato, quasi intrappolato in una morsa dalla quale rischia di non uscire indenne. Dovessimo leggere i segnali l'impressione corrente è che l'Esecutivo Renzi possa essere 'scavalcato' dal Parlamento, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che potrebbe giocare un ruolo decisivo in tal senso. Ad invocarne l'intervento è stata in passato la Lega Nord, ecco che un suo discorso rivolto alle Camere potrebbe contribuire ad accelerare i lavori parlamentari.



Pensione anticipata 2015, Quota 100 e flessibilità: governo Renzi scavalcato, è l'ora X - L'intervento di Mattarella potrebbe essere decisivo

Parlando di pensione anticipata 2015 rileva senz'altro l'ultima dichiarazione rilasciata da Cesare Damiano nel corso di un'intervista concessa al Garantista: l'ex ministro ha evidenziato la necessità di introdurre nuove elementi di flessibilità prevedendo al contempo nuove formule di uscita dall'impiego. Un po' a sorpresa Damiano non ha riproposto il sistema a Quote - fino a qualche settimana fa erano continui e reiterati i riferimenti a Quota 100 o Quota 97 - individuando in altre soluzioni la via maestra da dover perseguire. L'ex ministro vuole infatti una pensione anticipata 2015 flessibile che consenta ai lavoratori di interrompere il percorso professionale una volta raggiunti 62 anni di età più 35 di contributi o 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica. Ormai da mesi Damiano punta su soluzioni di questo genere, tutte proposte messe per iscritto all'interno dell'ormai famoso ddl in discussione presso la Commissione Lavoro: a sorprendere e non poco è la recidività dimostrata dal governo Renzi nel non essersi occupato neanche una volta delle proposte formulate dall'ex ministro del lavoro e attuale membro del PD, che ha così deciso di 'organizzarsi' schierandosi con l'ala riformista del partito.



Una pensione anticipata 2015 che presenti la giusta dose di flessibilità - con o senza l'introduzione di Quota 100 o Quota 97 - rappresenta ad oggi l'unica concreta via atta ad imprimere una svolta all'intero dibattito previdenziale, e se il governo Renzi continuerà a tenere il consueto atteggiamento il Parlamento potrebbe intervenire scavalcandolo in tutto e per tutto. Come già accennato un intervento di Sergio Mattarella potrebbe essere decisivo in questo senso anche e soprattutto considerata la gravità della situazione con la quale si ha a che fare oggi. A completare il quadro il fatto che mentre in Parlamento si discute il ddl Damiano il MEF retto da uomini del governo Renzi promuove nuove misure atte ad irrigidire i requisiti di accesso al prepensionamento - per sfruttare il pensionamento anticipato, a partire dal 2016 serviranno 42 anni e 10 mesi di contributi agli uomini e 41 anni e 10 mesi alle donne -, strada opposta questa a quella che sta cercando di perseguire lo stesso ddl. Che dire, l'ora X sembra ormai giunta. Non resta che attendere.