Inizia oggi,lunedì 2 marzo 2015, l’ennesimasettimana di discussioni sulla riformapensioni. La pensione anticipata,che ha sostituito l’anzianità, continua ad essere al centro del dibattitopolitico e sindacale. Cesare Damiano,promotore della soluzione della quota100, torna a farsi sentire aprendo ai sindacati per una piattaforma comune.Nei prossimi mesi, infatti, c’è da discutere di come favorire il pensionamento anticipato aprendo marginidi flessibilità nel sistema. Le ultimenotizie non sono molto incoraggianti: il governo Renzi, eccezion fatta per il ministro Poletti, non si esprime e ad oggi non c’è una chiara presa diposizione.

Restano i nodi di sempre da risolvere, con l’emergenza occupazionaledei giovani irrimediabilmente collegata all’allungamento della vita lavorativadelle generazioni precedenti.

Pensione anticipata2015, Damiano apre ai sindacati: fronte comune su quota 100?

Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro dellaCamera dei Deputati, ha salutato con gioia la volontà dei sindacati di farefronte comune sulla riforma pensioni. In una nota, l’esponente del PD harilanciato le sue proposte di sempre, sottolineando la necessità di metteremano al cantiere della previdenza. In particolare, ha rilanciato la pensione flessibile (uscita a 62 annicon 35 anni di contributi e penalizzazioni decrescenti), la c.d.

quota 41 (uscita dal lavoro con 41 annidi contributi senza considerare l’età) e la quota 100, la proposta più apprezzata che si avvicina molto alle “vecchie”quote della pensione di anzianità: i lavoratori, con essa, lascerebbero l’impiegoa partire da 60 anni con almeno 40 anni di versamenti contributivi.

Pensione anticipata2015, governo Renzi e riforma pensioni: un rapporto complesso

L’esecutivo è a conoscenza delle proposte di Damiano come ditutte le altre che, in questi mesi, sono giunte a vario titolo.

Il problemadella quota 100, che è la ragioneper cui essenzialmente da Palazzo Chigi non sono mai arrivate aperture, è di naturaeconomica: l’esborso, nell’immediato, sarebbe di circa 10 miliardi. Sonorisorse non impossibili da trovare ma sicuramente importanti: per questooccorre una chiara volontà politica di mettere mano alla riforma pensioni. Con gli slogan, purtroppo, il problema non sirisolve: lo sa anche Renzi che, non a caso, per ora mantiene un basso profilo.

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