Continuano ad arrivare novità in merito a pensioni lavoratori precoci e opzione donna, due delle vertenze più delicate fra quelle ascrivibili al capitolo Pensioni 2015. Se sui primi si è scatenata l'ennesima polemica con protagonisti Lega Nord e governo Renzi sulla seconda bisogna invece certificare degli aggiornamenti che sanno di svolta: il ddl Damiano è stato infatti calendarizzato alla Camera con la previsione di Opzione Donna - l'inizio del dibattito è fissato per gli ultimi giorni di marzo -, certo una buona notizia che in aggiunta al grande lavoro svolto sin qui in merito all'avvio della class action contro l'INPS consegna un quadro più che ben augurante in vista di una risoluzione positiva della vertenza.

I casi connessi al pensionamento dei lavoratori precoci e alla proroga per opzione donna paiono in effetti agli antipodi e offrono un'istantanea più che veritiera circa l'attuale contesto di riferimento: se su certe vertenze il governo si mostra un minimo ricettivo su altre prosegue a mostrare la consueta miopia con conseguenze sociali dall'importo incalcolabile. Di recente il ministro Poletti ha ribadito come il governo Renzi vorrebbe ma non può per via della mancanza di adeguate coperture economiche, un ritornello quello del difetto di fondi a disposizione che al momento in cui si è giunti lascia il tempo che trova. Il problema va risolto e non sbandierato per giustificare i mancati interventi.



Pensioni 2015, pensioni lavoratori precoci e opzione donna: Gnecchi, Polverini e ddl Damiano, si spera in una svolta, il clima rimane accesissimo

Parlando di pensioni lavoratori precoci e opzione donna non possiamo in primis non evidenziare la polemica che ha interessato governo Renzi e Lega Nord in merito alla questione delle penalizzazioni sugli assegni previdenziali. Come noto, la Legge di Stabilità ha certificato lo stop alle decurtazioni sugli assegni pensionistici per i lavoratori precoci che accederanno all'uscita anticipata dall'impiego dal gennaio 2015 al dicembre 2017, previsione questa che il Carroccio ritiene penalizzante per chi ha sfruttato l'istituto con decorrenza antecedente al range di tempo individuato. Il deputato leghista Emanuele Prataviera ha così chiesto un'estensione del beneficio che l'Esecutivo ha prontamente ritenuto inattuabile per mancanza di fondi atti a procedere, cosa che ha indotto la Lega Nord a parlare di 'discriminazione' nei riguardi di una certa classe di lavoratori. Sul fronte della riforma continua il dibattito sul ddl Damiano che potrebbe portare importanti novità in merito all'istituto del prepensionamento, provvedimento che sarebbe vitale in ottica pensioni lavoratori precoci. Staremo a vedere.



Passando dal caso pensioni lavoratori precoci all'opzione donna, fonti vicine al Comitato di categoria ci informano di alcuni decisi passi in avanti compiuti in Commissione Lavoro. Il vicepresidente della stessa Commissione, Renata Polverini, ha assicurato che si sta facendo di tutto per arrivare ad una proroga dell'opzione donna, un'opera di convincimento che la Polverini sta portando avanti insieme al membro PD Maria Luisa Gnecchi. Di positivo c'è che stando all'atto del Senato n.1843 - ' Prolungamento del regime sperimentale cosiddetto "opzione donna" di cui al comma 9 dell'articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 243 - il ddl Damiano è stato calendarizzato alla Camera con annessa previsione sulla stessa opzione donna. Nonostante i passi in avanti compiuti a livello istituzionale appare comunque di vitale importanza l'iter connesso alla class action in preparazione contro l'INPS, atto resosi necessario a causa dell'indifferenza sul tema mostrata dal premier Renzi. Come sottolineato dall'avvocato Maestri che sta seguendo il caso, 'è già stato notificato il ricorso alle autorità competenti'. A breve avrà dunque inizio il procedimento al Tar del Lazio.