"Non si può più aspettare" intima Vera Lamonica, segretario generale della Cgil, parlando al riguardo della difficile situazione che stanno vivendo i lavoratori disagiati e i disoccupati in età avanzata. "Nonostante i reiterati annunci, non ci è ancora arrivata la convocazione del Ministro Poletti. Ribadiamo la necessità di aprire il prima possibile un tavolo": sono queste le parole scelte da Vera Lamonica per richiamare l'esecutivo ad un'azione decisa sul difficile tema della previdenza. A partire dal repentino irrigidimento dei requisiti anagrafici e contributivi di accesso all'Inps avvenuto con la legge Fornero del 2011, il disagio sociale è continuato a crescere, mentre i Governi che si sono succeduti hanno cercato di rimediare alla situazione con delle misure temporanee e spesso insufficienti.

Ricordiamo che sono moltissimi i lavoratori in attesa di una risposta definitiva sulla propria situazione: dagli esodati ai precoci non salvaguardati, dai quota 96 della scuola a coloro che vorrebbero accedere all'anticipata con il contributivo puro, fino ai disoccupati in età avanzata, troppo giovani per poter ottenere il pensionamento e troppo anziani per trovare un nuovo lavoro.

Lamonica: attuale sistema è rigido e iniquo, le aspettative di vita portano a soglie insostenibili

"La flessibilità non può essere barattata" prosegue Lamonica, esprimendo la propria preoccupazione per i piani allo studio dell'Inps e del Ministero del lavoro. Secondo le ultime dichiarazioni di Boeri e Poletti, la pensione anticipata potrebbe arrivare assieme ad un ricalcolo contributivo sia per chi oggi percepisce elevate mensilità previdenziali di tipo retributivo, sia per chi desidera accedere in modo flessibile rispetto agli attuali vincoli dell'Inps.

Una situazione che si fa ancora più preoccupante se si considera che le regole di adeguamento dei criteri di quiescenza rispetto alle aspettative di vita stanno continuamente innalzando le soglie di accesso al pensionamento fino a livelli mai raggiunti prima, rendendo di fatto la pensione una vera e propria chimera.

Riforma pensioni 2015: cambiare la legge Fornero per puntare a ricambio generazionale e aiutare i giovani a trovare lavoro

Ad aggiungersi al già difficile quadro appena delineato, secondo la Cgil vi è anche la difficile situazione lavorativa dei giovani, che si trovano a scontrarsi contemporaneamente contro due diversi rischi di povertà: il primo è dovuto alla difficoltà di trovare lavoro per la mancanza di turn over, tanto che il tasso di disoccupazione giovanile in Italia ha superato il 40%.

Ma vi è anche il rischio di trovarsi in povertà quando arriverà l'età di pensionamento, visto che la disoccupazione prolungata porta a buchi contributivi importanti sul proprio montante previdenziale. Mentre chi ha la fortuna di trovare lavoro deve comunque confrontarsi con salari bassi e incertezza sul futuro.

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