"Cancelleremo la legge Fornero e vaf... alla Fornero e a chi l'ha portata la Governo [...] da Roma parte la sfida per conquistare il Paese. Oggi lanciamo un percorso, ma non solo per il centrodestra: ambisco a parlare a tutti, anche ai delusi di Renzi e agli ex grillini". Sono le parole pronunciate da Matteo Salvini, leader della Lega Nord, durante il comizio di ieri svoltosi in Piazza del Popolo a Roma, durante il quale l'esponente politico è tornato a spiegare la propria linea in tema di previdenza, dopo che nelle scorse settimane si è visto negare la possibilità di attuare un referendum abrogativo sulla legge Fornero.

D'altra parte, la Lega ha sempre espresso la propria contrarietà all'estrema rigidità che si è realizzata nel 2011, tanto negli anni l'idea della consultazione popolare è stata preceduta da tante proposte di nuove misure cautelative in favore dei lavoratori disagiati, sotto forma di richieste d'emendamenti presentati durante il dibattito parlamentare.

Anche i sindacati tornano sul capitolo previdenza: pensioni anticipate più vicine con il patto unitario?

Sul capitolo della previdenza arriva una nuova nota congiunta da parte dei sindacati e indirizzata all'esecutivo Renzi, con l'obiettivo di portare finalmente a conclusione il processo di flessibilizzazione del pensionamento finora oggetto di norme ad hoc e provvedimenti estemporanei.

Sebbene negli ultimi mesi siano arrivati numerosi misure di aiuto finalizzate ad alleviare il problema, come la sesta salvaguardia parlamentare in favore degli esodati o la sanatoria dedicata ai lavoratori precoci inserita nella legge di stabilità 2015, restano ancora troppe le situazioni di disagio. Cgil, Cisl e Uil sembrano pertanto aver trovato l'unione d'intenti necessaria per proporre una riforma complessiva del sistema, secondo le modalità che vi illustreremo nelle prossime righe.

Resta il fatto che anche lo stesso Ministro del lavoro Giuliano Poletti ha affermato di essere conscio della necessità di un intervento correttivo, facendo riferimento al disagio sociale sperimentato non solo dai lavoratori e disoccupati in età avanzata, ma anche dai giovani che non riescono ad inserirsi nel mercato a causa del blocco del turn over.

Pensioni anticipate e flessibilità Inps: torna in auge il sistema delle quote, ma il problema restano i conti pubblici

Stante la situazione, nel dibattito sulla ricerca della migliore soluzione possibile sembra che la preferenza di lavoratori e sindacati possa convergere sul sistema delle quote, un'idea che i nostri lettori ben conoscono e che è stata portava avanti negli scorsi mesi anche dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano con la proposta di quiescenza a quota 100. A livello pratico dovrebbe permettere il pensionamento anticipato già a partire dai 60 anni di età e da 40 anni di contribuzione, ma per entrare in pensione basterebbe che la sommatoria di questi due parametri dia come risultato 100.

In questo modo, al crescere dell'età anagrafica sarebbero necessari meno anni di versamenti e viceversa. Alcuni nostri lettori hanno però indicato nei commenti di ritenere il sistema a quote ancora non sufficientemente flessibile, perché il limite anagrafico risulterebbe preponderante.

Come sempre restiamo a disposizione per condividere le vostre opinioni tramite l'inserimento di un commento nel sito, mentre per restare aggiornati sulle novità in tema di Pensioni vi ricordiamo di cliccare sul comodo pulsante "segui" disponibile in alto.